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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Opere nelle aree ex abusive: la delibera arriverà in Consiglio, ma i Consorzi chiedono la bocciatura

Il 17 marzo la commissione Urbanistica ha approvato la delibera modificata da una serie di emendamenti. I consorzi di recupero: "Inemendabile e inapplicabile"

Con tre voti favorevoli (M5S), due contrari (Pd), due astenuti (M5S) e sei consiglieri assenti, la commissione capitolina Urbanistica ha dato il via libera alla proposta di delibera di Giunta sulla realizzazione delle opere primarie nelle zone nate abusivamente. Il provvedimento arriverà quindi in Aula Giulio Cesare per la discussione.

Si tratta di una delibera transitoria che punta ad allineare l’attività delle Associazioni consortili di recupero urbano (Acru) solo per quanto riguarda la realizzazione delle opere già approvate in conferenza dei servizi o il cui iter è già  stato avviato. Il testo che arriverà a discussione in Consiglio è stato emendato nei mesi scorsi dagli uffici del dipartimento Urbanistica, dopo la bocciatura arrivata dalle Acru e dopo il mancato via libera della commissione capitolina nel gennaio del 2020, con i consiglieri che avevano chiesto all'unanimità all’assessore all’Urbanistica Luca Montuori di aprire un tavolo tecnico per modificarla. Il tavolo tecnico, come spiegato dall’assessore stesso nel corso di una precedente seduta di commissione, non è stato aperto, ma si sono tenuti tre incontri tra una parte dei rappresentanti delle Acru e la delegata alle Periferie Federica Angeli. 

“In attesa del nuovo regolamento in materia, questo atto di Giunta consentirà di normare in via transitoria le attività svolte all’interno di queste aree dalle Acru adeguandole al nuovo Codice degli appalti, per portare a termine queste opere pubbliche essenziali”, ha spiegato il presidente della commissione Urbanistica Carlo Maria Chiossi. “Questo adeguamento consentirà alle Acru di eseguire lavori di urbanizzazione, per i quali la conferenza dei servizi è conclusa o in via di conclusione, a condizione di costituirsi come associazioni consortili riconosciute, cioè come veri e propri soggetti giuridici, che attuano interventi pubblici per conto dell’Amministrazione comunale avvalendosi di denaro pubblico”.

Contro il provvedimento è arrivato un duro attacco da parte del Coordinamento unitario della periferia romana, che raccoglie buona parte delle Acru: “Chiediamo a tutti i gruppi consiliari e ai singoli consiglieri di respingere la proposta di una delibera inemendabile, che sancirebbe la fine dell’esperienza dell’autorecupero”, la posizione. Per il Coordinamento la seduta di commissione è stata “caratterizzata da una presenza ai limiti della validità e con l’assenza, in fase di votazione, dei rappresentanti di parte dell’opposizione”. La maggioranza, “irragionevolmente, intende comunque portare la proposta al dibattito del Consiglio Comunale. In definitiva continua la presupponenza della Giunta Raggi verso i cittadini della periferia romana. Oltre che bloccare le opere dei Consorzi, la Giunta Raggi non ha realizzato neanche le opere che doverosamente avrebbe dovuto realizzare mediante procedure dirette e capitoli di bilancio autonomi. Un quadro sconfortante, immagine palpabile di un’amministrazione nemica della periferia, e che utilizza l’attacco ai consorzi quale strumento di distrazione di massa per nascondere la propria incapacità”. Poi ribadisce: “Quella Delibera non è emendabile e non troverà nessun Consorzio disponibile alla sottoscrizione di una Convenzione da patto leonino, che assegna inaccettabili responsabilità a carico dei suoi soci e dei suoi Presidenti e nessuna certezza procedurale”.

Netta la bocciatura anche da parte di Aic Recupero, Anacipe e Cars, che a differenza del Coordinamento hanno partecipato attivamente ai tavoli con la delegata Federica Angeli. "Nel corso dell'assemblea svoltasi nel novembre del 2018 ritenemmo che la delibera fosse inemendabile e oggi tale valutazione è asseverata dai fatti: gli emendamenti calati dall'alto la rendono comunque inattuabile", si legge nel comunicato stampa. "Abbiamo registrato posizioni di netta contrarietà di molti membri della commissione, sia di maggioranza che di opposizione. Speriamo che le suddette posizioni critiche si coagulino per evitare l'approvazione della delibera", continuano le Acru dicendosi disponibili a collaborare per la stesura di un nuovo testo".

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