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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Concordato Atac, il via libera in Aula tra le proteste dell'opposizione

Opposizioni sulle barricate: "Voto al buio". Ma il piano passa con 27 sì

Il via libera è arrivato tra le proteste dell'opposizione. La delibera con la quale si autorizza Atac a procedere alla presentazione del piano industriale che completa la domanda di concordato in Tribunale è stata approvata con 27 voti favorevoli ma con buona parte dei consiglieri d'opposizione che ha deciso di astenersi. Un atto decisivo, arrivato al termine di una vera e propria maratona tra Giunta, uffici e commissioni capitoline, in vista della scadenza di venerdì prossimo, 26 gennaio, data ultima entro la quale il piano della municipalizzata capitolina dovrà essere sul tavolo della sezione fallimentare del Tribunale Civile. Il provvedimento impegna anche la Giunta e l'azienda a recepire, anche se in un secondo momento, le osservazioni avanzate dalla Ragioneria Generale e dal Segretariato Generale.

"Con il voto di questa proposta di deliberazione si potrà dare formalmente il via al percorso aziendale di riorganizzazione e rilancio non solo nell'interesse dei creditori" ha spiegato in Aula l'assessore capitolino alle Partecipate, Alessandro Gennaro, "ma anche dei cittadini e dei lavoratori stessi. Auspichiamo che con questo nuovo corso si possa aprire una nuova pagina per l'azienda di trasporto pubblico di Roma".

L'approvazione è però costata alla maggioranza pentastellata un durissimo scontro il Aula. Perché il cuore del piano di Atac, quelle misure che l'azienda intende mettere in campo per risanare un debito da 1 miliardo e 400 milioni di euro, non è stato consegnato ai consiglieri. "L'ho potuto vedere solo per un paio di ore stamattina (ieri, ndr), peraltro in maniera imbarazzante perchè ero osservato a vista. In due ore un piano del genere non è digeribile" la denuncia del consigliere di Sinistra per Roma, Stefano Fassina, che si è astenuto dal voto. 

Sulle barricate il Partito Democratico. "L'opposizione non ha avuto alcuna possibilità di approfondire. Su un tema così importante non si posono estromettere le opposizioni" le parole della consigliera Pd Valeria Baglio. La capogruppo dem Michela Di Biase ha espresso "fortissime preoccupazioni" sulla delibera. "Avete esautorato l'Aula di un compito suo proprio non solo nel campo dei diritti, ma anche dei doveri" ha affermato annunciando che il Pd non avrebbe partecipato ad un voto "illegittimo".  

E mentre Svetlana Celli, capogruppo della Lista Civica, parla di "delega in bianco, con documenti secretati fino all'ultimo e su cui sono state sollevate criticità dagli uffici", Fratelli d'Italia la descrie come una "delibera lacunosa". Per gli esponenti di Fdi Fabrizio Ghera capogruppo in Campidoglio e Andrea De Priamo consigliere comunale "ci si chiede addirittura di votare una delibera coperta in parte da omissis e priva di un vero piano industriale. I 5 Stelle hanno aperto una procedura di concordato al buio non ascoltando le nostre preoccupazioni ed ora il futuro di Atac rischia di essere nerissimo".

Dalla Giunta Raggi, però, un muro compatto. "La proposta concordataria, ossia l'accordo che il debitore fa in sede di Tribunale può essere resa pubblica dopo il deposito presso la Cancelleria del Tribunale" ha spiegato l'assessore al Bilancio Gianni Lemmetti. "Quel documento viene emesso, approvato ed è sotto la responsabilità del cda Atac, non riguarda il socio, invece la parte relativa al piano industriale è competenza del socio. È solo quell'aspetto li' che la Cancelleria prevede di depositare in primis davanti al Tribunale dinanzi al notaio".
 

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