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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Delibera 140, il Campidoglio resta in ascolto dei comitati: “Pronti per un’assemblea pubblica”

Ricevute le realtà che chiedono di usare il patrimonio capitolino per sviluppare un "welfare comunitario". Trombetti: "il 18 maggio un'assemblea alla casa della città"

L’intenzione di superare la delibera 140 rappresenta un obiettivo condiviso. Ma il Campidoglio non ha ancora annunciato il modo in cui intende realizzarlo.

In attesa di approntare il nuovo regolamento per la gestione del patrimonio indisponibile di Roma Capitale, il 3 maggio è stata indetta una commissione congiunta a cui hanno preso parte i rappresentanti dei vari coordinamenti. Un’occasione per far conoscere la proposta elaborata da CAIO, già sotto forma di delibera, e per ribadire anche le istanze di Roma in Comune, la rete che mette insieme oltre 70 realtà sociali.

La delibera depositata

La proposta che abbiamo depositato  - ha premesso l’avvocato Giuseppe Libutti, della rete Caio - ha come obiettivo non solo di garantire le realtà che hanno operato finora in immobili di proprietà del Comune ma anche di consentire a nuove realtà, che hanno un`importante funzione sociale, di alzare la serranda a prescindere dalla forma associativa che assumono”. Quindi spazio anche alle piccole realtà, ai comitati di quartiere, alle associazioni di respiro locale che però possono garantire un servizio d’impronta sociale al territorio. Con regole precise, con assegnazioni che prevedono report annuali e controlli da parte dell’amministrazione. In un’ottica ispirata al “principio di sussidiarietà” per consentire anche all’amministrazione di svolgere una funzione sociale “anche attraverso l’iniziativa dei cittadini, senza doversi perdere in bandi ed in una burocrazia troppo trasparente”. 

La delibera 140: l'incubo dei comitati  

Progettare il welfare con l'amministrazione

Una proposta di delibera da discutere, ma ora ufficialmente depositata. Alla seduta congiunta della commissione patrimonio, politiche sociali e cultura, ha preso parte anche la Rete di Roma in comune che, ad aprile, è stata protagonista di un’assemblea in piazza del Campidoglio. Da questa rete, di cui fanno parte lo Spin Time lab, il centro sociale La Strada, la fondazione Charlemagne ed altre settanta realtà, non ha ancora presentato una delibera. “Anche perché vorremmo sapere qual è la proposta dell’amministrazione” ha sottolineato l'ex consigliere comunale  Andrea Alzetta, auspicando che la futura delibera non serva “solo a sanare il pregresso, ma anche ad intercettare le risorse che riguardano la cultura, lo sport, il welfare comunitario”. Perché “la vera scommessa è che le realtà che costituiscono le reti sociali, riescano a co-programmare e co-progettare con la pubblica amministrazione”  in una prospettiva che punti, quindi, su un nuovo modo di fare “welfare”.

L'assemblea cittadina alla Garbatella

L’amministrazione, dal canto suo, non ha ancora sciolto le riserve su come impostare il nuovo regolamento che stabilirà come gestire il patrimonio immobiliare del comune. “Le proposte presentate sono interessanti e sono frutto di un grande lavoro delle associazioni. Le nostre commissioni sono pronte ad elaborare un testo che tenga conto delle indicazioni emerse – ha dichiarato Yuri Trombetti, presidente della commissione patrimonio – inoltre insieme all’assessore abbiamo deciso d’indire un’assemblea pubblica, il 18 maggio alle ore 18”. Si svolgerà alla “Casa della città” di via della Moletta, alla Garbatella. Poi servirà una sintesi per mettere insieme le tante esigenze, dalla determinazione dei canoni alla gestione dei debiti accumulati. 
 

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