Delegati municipali: le nomine effettuate sono “illegittime”
La scelta di alcuni presidenti di ricorrere alle collaborazioni gratuite non è prevista dallo statuto. De Santis (Lista Raggi): "Solo il sindaco può farvi ricorso"
Non potevano essere nominati dai presidenti di municipio i collaboratori che, gratuitamente, sono stati scelti per fare da “delegati”.
I delegati scelti dai minisindaci
Sono almeno quattro, forse addirittura cinque i municipi che hanno fatto ricorso a questa procedura. C’è il territorio più popoloso della capitale, dove il minisindaco Laddaga ha individuato quattordici cittadini, cui sono state assegnate deleghe che vanno dalla mobilità alla sicurezza stradale, dalle politiche di genere all’integrazione scolastica. “Io ho depositato i provvedimenti con cui sono stati nominati dei delegati nei municipi XII, VI e XV” ha fatto sapere il consigliere capitolino Antonio De Santis, l’ex assessore al personale ed oggi capogruppo della civica Raggi. Ma queste figure non potevano essere individuate.
Solo il sindaco sceglie i delegati
Com’è stato chiarito anche dal segretariato comunale nel corso di una commissione trasparenza, “allo stato attuale l’ordinamento consente solo al sindaco la possibilità di attivare questi incarichi di collaborazione a titolo gratuito”. Ed a stabilire che sia solo il primo cittadino a poter dispensare questi incarichi, è ribadito sia nello statuto di Roma Capitale che nel regolamento sull’ordinamento degli uffici e dei servizi.
“Il sindaco può nominarli, non il presidente di municipio” ha sottolineato De Santis “è stato più volte ribadito dal segretariato generale, da ultimo anche lo scorso ottobre” con una lettera invia per conoscenza ai presidenti ed ai direttori di tutti i municipi. Nel documento si ribadiscono gli articoli di legge che, di fatto, limitano alle prerogative del primo cittadino la possibilità di ricorrere a collaboratori esterni non retribuiti.
L'accesso agli atti dell'amministrazione
Bisognerebbe quindi cambiare la norma, in modo da poter accogliere queste figure a supporto dell’azione dei municipi. Per farlo, però, bisogna votare prima una modifica allo statuto. Fino ad allora, quelle nomine, pongono una questione di legittimità. “Io non sono contrario alla partecipazione, ma va regolamentata. Soprattutto perché adesso, con queste nomine – ha sottolineato De Santis – si pone il tema dell’accesso ai documenti dell’amministrazione”. Una questione che, dunque, va affrontata.