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Decentramento nei municipi, lavori avviati: "Così parte la riforma amministrativa"

Si è svolta in campidoglio la prima riunione dell’Osservatorio del decentramento, l’organo che deve dare attuazione agli interventi per valorizzare i municipi

Più potere ai municipi. E’ questo l’obiettivo verso cui tende la riforma amministrativa a cui sta lavorando Roma Capitale. Un processo che, nella giornata del 14 marzo, ha fatto registrare un passo in avanti.

E' nato l'osservatorio per il decentramento

Dopo aver provveduto all’istituzione della “consulta sul decentramento” l’organo formato da tutti e 15 i presidenti di municipio, il Campidoglio ha provveduto a nominare anche l’organo esecutivo, incaricato di programmare e dare concreta attuazione agli interventi di valorizzazione dei municipi. Un’operazione che parte della revisione dell’attuale regolamento sul decentramento, piuttosto datato visto che risale al 1999.

I tavoli tematici

“Con l’obiettivo di rimettere in moto una macchina bloccata da anni si è tenuta la prima riunione dell’Osservatorio del Decentramento Amministrativo, a cui prendono parte sei Presidenti e sei Direttori di diversa territorialità insieme all’Assessorato e al Dipartimento afferente” ha annunciato l’assessore al decentramento Andrea Catarci. Per avviare la riscrittura del regolamento sul decentramento, sono stati individuati tre tavoli tematici, ciascuno con funzioni proprie. Al di là dei tecnicismi hanno lo scopo di individuare quali saranno le competenze da assegnare ai municipi e come si dovrà proceder per avviare la cosiddetta “città dei 15 minuti”. 

Il ruolino di marcia

C’è anche un cronoprogramma relativo ai lavori che attende il neonato “osservatorio”. I tavoli appena istituiti, infatti, “sono chiamati a elaborare le rispettive proposte entro settembre 2022” ha spiegato Catarci. In quella data “si prevede di armonizzare” il lavoro prodotto per passare poi “ad incontri di approfondimento, in particolare con la Ragioneria e la Polizia Locale”. Dopodiché “entro ottobre, stesura di un documento organico da sottoporre a Commissioni capitoline e Municipi avviare per il relativo iter istituzionale”. Il ruolino di marcia è serrato. La macchina capitolina si è messa in funzione per dotare di più poteri, e risorse, anche i quindici enti di prossimità.
 

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