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Leodori lancia gli Stati Generali del Lazio per il 2030: "Confronto costante per rilanciare la regione"

Quasi un manifesto elettorale verso le regionali quello lanciato dal vice di Zingaretti che però su una possibile candidatura non si sbilancia: "Potremmo fare le primarie"

Un percorso partecipato per il rilancio della regione post pandemia, da concretizzarsi negli Stati Generali del Lazio per il 2030, tramite un'attenta programmazione dei fondi strutturali a disposizione, che si andranno a sommare a quelli in arrivo dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Questo il tema centrale del discorso tenuto dal vicepresidente della Regione Lazio, Daniele Leodori, nel corso del convegno Insieme per il Lazio 2030, organizzato alla Camera di Commercio. Parole che sembrano quasi lanciare una campagna elettorale, rafforzando l'ipotesi di una sua candidatura alla presidenza della Regione come successore di Zingaretti (si vota nel 2023, ma non è escluso un voto anticipato nel caso in cui Mario Draghi sia eletto al Quirinale), ipotesi su cui però al momento il diretto interessato non si sbilancia - "parlare ora di nomi è prematuro" - lanciando piuttosto le primarie come possibile percorso da intraprendere per la scelta del nome. 

Ma che si faccia sul serio per la presidenza, al netto delle dichiarazioni, lo raccontano i presenti. L'intera corrente di areadem schierata in prima fila. Spiccano Michela Di Biase, consigliera regionale, e il senatore Bruno Astorre, segretario del Pd Lazio.  Con loro anche i consiglieri regionali Califano, Vincenzi e Quadrana e quelli comunali Celli e Alemanni. Da tutti un coro unanime, rilanciato anche dalle agenzie, a favore delle primarie

Presente anche una rappresentanza di Sinistra Civica Ecologista, con Amedeo Ciaccheri, Michela Cicculli e l'europarlamentare Massimiliano Smeriglio che ha auspicato un campo largo: "Alle prossime elezioni regionali c'è bisogno di una coalizione ampia di stampo progressista per battere le destre e continuare a far crescere il Lazio".

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"Inauguriamo oggi un percorso che ci dovrà portare a pensare insieme alle realtà sociali, economiche, produttive e associazionistiche soluzioni per rilanciare il Lazio, utilizzando al meglio le risorse che stanno arrivando - ha detto Leodori - quelle della programmazione dei fondi strutturali 2021-27, che sono state raddoppiate e ammontano a quasi 7 miliardi, e quelle del Pnrr. Vogliamo un confronto costante che spero possa concretizzarsi negli Stati Generali del Lazio per il 2030. Quello di oggi può essere il primo di una serie di incontri di un percorso partecipato vasto, ampio e aperto a tutti per trovare soluzioni intelligenti di rilancio". 

Poi qualche dato sulle performance del Lazio in questi due anni di coronavirus. "Nonostante la crisi pandemica e le sue pesanti ripercussioni sull'economia italiana dall'ultimo rapporto di Banca d'Italia emerge come, nel primo semestre 2021, il Lazio abbia registrato interessanti performance, in cui spicca l'aumento del Prodotto Interno Lordo, cresciuto del 5,3%". Un quadro in controtendenza quello regionale. "Il livello di attività economica della nostra regione è più vicino ai livelli pre-covid rispetto al resto del Paese - spiega ancora il vicepresidente - circa 3 punti sotto il dato pre-pandemia, mentre l'Italia è mediamente al di sotto del 4%". Con i fondi del Pnrr poi, la Regione punta al rilancio. "Potremo utilizzare oltre 1,2 miliardi di euro, attuando interventi strategici programmati, con ricadute di investimenti sul territorio ancora più forti".

Insomma, si guarda al futuro della regione con ampi orizzonti, e con nel mezzo, a quasi un anno di distanza, le elezioni regionali. Da tempo quello di Daniele Leodori è tra i nomi per i successori di Zingaretti. A lui il presidente dem ha affidato i dossier più delicati quando era segretario del Pd. Ed è sempre il suo solido rapporto con i Cinque Stelle che ha permesso l'alleanza giallo-rossa alla Pisana. Non a caso al convegno era presente anche l'assessora grillina Valentina Corrado. "Credo sia presto per parlare di candidature - ha commentato Leodori - non escludo che il metodo migliore per individuare il candidato possa essere quello delle primarie. Un percorso partecipativo che viene fatto ovunque, come a Roma, quindi potrebbe essere replicato anche in contesti diversi". 

"Condivido la proposta che occorre continuare a lavorare con una coalizione ampia e unitaria e che la soluzione più coerente per individuare il prossimo candidato alla presidenza della regione sia quello delle primarie" commenta Marco Vincenzi, presidente del Consiglio regionale del Lazio.

"Quando sarà il momento di decidere il successore di Nicola Zingaretti lo faremo a partire da questa esperienza di governo. Resto assolutamente convinta che il coinvolgimento dei cittadini attraverso le primarie, in una scelta così importante per il futuro del Lazio, resti un valore aggiunto per i democratici" ha commentato anche Sara Battisti, vicesegretario regionale del Pd Lazio.

Leodori non è però l'unico nome possibile in corsa. A lavorare sotto traccia per l'appuntamento elettorale ci sarebbe anche l'assessore alla Sanità Alessio D'Amato. Nemmeno lui ha mai ammesso la possibilità. Nei fatti però tutti interpretano ormai il suo modo di muoversi, di dichiarare, di farsi fotografare come una campagna elettorale. E proprio D'Amato ha ricevuto proprio ieri l'endorsement di Carlo Calenda: "L'assessore ha fatto un lavoro strepitoso e se fosse lui il candidato noi saremmo disponibili ad appoggiarlo. Va premiato". 

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