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Politiche Sociali, Daniela Tiburzi nuovo presidente di commissione

Marino: "Incarico delicato che Daniela saprà ricoprire con serietà e competenza". Ma non mancano polemiche. Sel: "Definì il gay pride osceno, è la persona meno adattata ad affrontare temi come rom e profughi"

La consigliera dem, Daniela Tiburzi, è la nuova presidente della Commissione Politiche Sociali. "Sono onorata del nuovo incarico - ha dichiarato - bisogna adesso affrontare sfide nuove e assai impegnative, anche perché siamo alla vigilia di un evento straordinario, quale il Giubileo, mentre Roma è chiamata a ribadire in questo momento storico la sua vocazione di città aperta e solidale". 

La nomina di Tiburzi rientra nei tagli effettuati sulle commissioni capitoline, da tempo allo studio del Campidoglio e accelerati dal terremoto di Mafia Capitale, con azzeramento delle presidenze. Andrà a sostituire l'ex presidente, Erica Battaglia. "Voglio esprimere, a nome di tutta l'amministrazione, un caloroso in bocca al lupo a Daniela Tiburzi, da oggi presidente della commissione Politiche Sociali di Roma Capitale - ha dichiarato il sindaco - si tratta di un incarico importante e delicato che, sono sicuro, Daniela saprà ricoprire con serietà e competenza, nell'interesse della città. Con l'occasione voglio ringraziare Erica Battaglia, per il lavoro svolto nella prima parte della consiliatura come presidente di questa commissione".

LA POLEMICA - Tante le congratulazioni e gli 'in bocca al lupo' ricevuti dai consiglieri della maggioranza, ma non da Sel. L'elezione di Tiburzi ha mandato su tutte le furie il partito, ormai in appoggio esterno al sindaco Marino. Lo scorso giugno, infatti, l'esponente Pd ex Popolare era finita nell'occhio del ciclone per essersi schierata contro il Gay Pride, definendolo "volgare, irrispettoso, osceno". 

Parole dure che vennero criticate da numerosi esponenti di Sel, prima fra tutte la consigliera Imma Battaglia, da sempre schierata per la difesa dei diritti omosessuali. Ed è proprio lei, oggi, a definirsi "molto turbata". "Mi chiedo - afferma - come possa una persona che ha già mostrato ampiamente in passato politiche e forme di integralismo e razzismo verso la comunità gay presiedere una commissione così delicata come quella delle Politiche Sociali, perno del rilancio della consiliatura di Ignazio Marino". 

"La Tiburzi - conclude - è la persona meno adatta per affrontare temi delicati come quello dei nomadi, dei profughi o degli immigrati. Per noi è un problema molto serio. Saremo molto vigili, non permetteremo atteggiamenti integralisti, razzisti e omofobi".

LA REPLICA - Alle parole di Imma Battaglia risponde il capogruppo Pd, Fabrizio Panecaldo. "Non capisco perchè, solo per aver criticato il Gay Pride, cosa che peraltro il Pd non condivide, la consigliera Tiburzi non sarebbe adeguata a occuparsi di temi come nomadi, profughi e immigrati". "Ricordo a Battaglia - ha proseguito - che il Pd è stato determinante per portare a casa il registro delle unioni civili e che se il nostro comportamento fosse stato speculare al suo ci saremmo ricordati di quella giornata non come una bella pagina per l'Assemblea capitolina, ma a tinte molto più fosche. Chi si fa paladina della tolleranza per prima non dovrebbe affibbiare patacche che tanto puzzano di intolleranza bella e buona. Consiglio a Battaglia innanzitutto di mettersi in sintonia con il suo capogruppo, che pur nella attuale situazione di appoggio esterno da parte di Sel umilmente e con fatica cerca assieme a noi di rintracciare le ragioni che ci uniscono e non quelle che potrebbero dividerci".
 

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