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Martedì, 16 Aprile 2024
Politica

Cultura, il Pd chiede un cambio di passo a Marino: "Serve discontinuità"

Il senatore Zanda, ispirandosi a un'inchiesta di Repubblica, ha scritto una lettera al primo cittadino: "Serve un colpo di reni". Sottoscrive la maggioranza in Campidoglio

Nel giorno in cui nuovi dati diffusi da Federculture sulle visite dei musei segnano un crollo dei visitatori, il Pd, romano e nazionale, chiede il conto al sindaco Marino. L'occasione è una lunga inchiesta di Francesco Merlo pubblicata su La Repubblica dal titolo 'Così nella notte di Roma Capitale si aggira il fantasma della cultura'. A rompere il silenzio il presidente dei senatori democratici Luigi Zanda con una lettera inviata al sindaco Ignazio Marino. Approva il segretario romano Lionello Cosentino e gli fanno eco il capogruppo capitolino Francesco D'Ausilio e la presidente della commissione Cultura, Michela Di Biase “riteniamo serva una fortissima discontinuità col passato e grande innovazione nelle scelte”.

LA LETTERA - "Caro Ignazio, dopo aver letto attentamente su Repubblica l'inchiesta, insieme magnifica e terribile, di Francesco Merlo sulle politiche culturali della città di Roma, ti scrivo con l'amicizia che tu ben conosci. Il sindaco di Roma, oggi fa un lavoro ai primi posti nella classifica dei mestieri più difficili del mondo. Difficoltà aggravata per chi, come te, deve quotidianamente fare i conti con un bilancio in rosso e con un'eredità tanto disastrosa come quella che il tuo predecessore ti ha lasciato. Immagino la tua pena quotidiana per i bisogni vitali insoddisfatti dei cittadini, per lo stato spesso pietoso dei grandi servizi pubblici, per la difficoltà di garantire la semplice manutenzione quotidiana della città, per l'ansia di dare una risposta positiva alla domanda di decoro urbano, mobilità, sicurezza" continua la lettera. "Roma vive nei sogni di tanta parte del nostro pianeta per la straordinaria ricchezza delle stratificazioni culturali che l'hanno resa magnifica nei secoli. Sperperare questo patrimonio, non difenderlo, non promuoverlo, non alimentarlo, può essere il più imperdonabile dei delitti contro la città. Caro Ignazio, tu hai le qualità personali per invertire subito, ora, immediatamente, questo processo di degrado e di involuzione culturale che sta soffocando le potenzialità di Roma, che le impedisce di vivere come dovrebbe, di crescere, di diventare adulta".

COSENTINO – Non ha mancato di rispondere il segretario del Pd Roma Lionello Cosentino: "Bravo Zanda! Non lasciamo che i problemi della cultura a Roma siano rimossi o nascosti sotto il tappeto. È una discussione grande e importante, che riguarda il futuro della città. È troppo chiedere di poterla fare anche con un nuovo assessore, di scelta del sindaco e all'altezza del compito?".

D'AUSILIO E DI BIASE – Condividono le parole del senatore il capogruppo del Pd in Assemblea capitolina, Francesco D'Ausilio, e la presidente della commissione Cultura, Michela Di Biase. “Con gli occhi degli amministratori locali, che da dentro vedono e conoscono i problemi del settore, riteniamo serva una fortissima discontinuitaà col passato e grande innovazione nelle scelte. In questi mesi le decisioni sono maturate sulla base di una insufficiente concertazione con operatori e associazionismo diffuso in città e con un ritmo troppo lento. Non ci sfuggono le criticità derivanti dalle ristrettezze economiche nè la pesante eredità che deriva dagli anni bui dell'Amministrazione Alemanno. Siamo alle prese col bilancio e con la riorganizzazione della governante del settore da inserire nel piano di rientro”. D'Ausilio e Di Biase chiedono un'accelerazione. Due i fronti: “La nomina del responsabile della Cultura, scegliendolo tra figure di alto profilo ma con forte radicamento in città e la convocazione degli Stati generali delle politiche culturali in modo da mettere a fuoco, insieme a tutte le istituzioni (dalla Regione Lazio al ministero dei Beni e delle Attività culturali) e agli attori del settore, priorità e nuovi modelli d'intervento”.

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