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Croce Rossa, gli stipendi arriveranno: la Regione liquiderà fatture per 500mila euro

Verso lo sblocco la situazione dei 45 lavoratori del Centro di Educazione Motoria. La Fp Cgil: “Per mesi intere famiglie nel dramma”

Gli stipendi arriveranno. Possono tirare un sospiro di sollievo i lavoratori del Centro di Educazione Motoria di via Ramazzini: 45 tra terapisti, operatori socio sanitari e psicologi che, dopo anni di lavoro in subappalto come dipendenti della Gem Roma, sono stati assunti direttamente dalla Croce Rossa.

La crisi dei lavoratori del Centro di Educazione Motoria

Quelli prima dell’assunzione nel Comitato Area Metropolitana per loro sono stati mesi di incertezza e crisi passati senza compenso nonostante il lavoro svolto: a gennaio il pagamento di novembre e poi più nulla. Senza liquidità difficile per Croce Rossa mettere mano al portafogli. 

La protesta dei neo assunti di Croce Rossa senza stipendio

Una situazione che sembra essersi sbloccata ieri, dopo l’ennesimo sit-in di protesta. “La Regione ci ha assicurato la liquidazione delle fatture, per circa 500 mila euro, dal 23 aprile, che consentiranno a Croce Rossa di iniziare a saldare gli stipendi arretrati e di entrare con regolarità nel pagamento delle mensilità da aprile in poi. Si avvia verso la regolarizzazione, quindi, una situazione che per mesi ha lasciato intere famiglie nel dramma” - ha fatto sapere Giulia Musto, sindacalista per la sanità privata Fp Cgil Roma e Lazio.

La Fp Cgil: "Sistema accreditamenti va rivisto"

“Si sta trovando soluzione a una vicenda purtroppo non rara nel mondo degli appalti e delle esternalizzazioni di servizi pubblici essenziali. All’inizio della filiera, le istituzioni pubbliche, alla fine, i lavoratori, sempre pagando le conseguenze di frammentazioni, ritardi e, come in questo caso, scarsa trasparenza dei soggetti appaltatori. Apprezziamo che l’istituzione regionale si sia fatta carico di risolvere la questione e superare la criticità attuale: un ritardo amministrativo che fa la differenza nella vita persone, operatori e professionisti della sanità pubblica, che al pari di tutti gli altri si prendono cura dei cittadini. Anche e soprattutto per loro e per tutte le realtà del sistema in simili condizioni - annuncia Musto - continueremo a portare avanti con forza la necessità di rivedere il sistema degli accreditamenti, a tutela del lavoro e dei servizi alla salute dei cittadini. La salute è un diritto universale, e il sistema sanitario pubblico deve poter garantire a tutti gli effetti lavoro e servizi”. 
 

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