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La Cri replica a Cutini: "Scarico di responsabilità, nessuno ne avrebbe il coraggio"

La Croce Rossa risponde a stretto giro all'intervista rilasciata sul nostro giornale dall'assessore alle Politiche Sociali, Rita Cutini

"Prima di gettare fango su chi nel fango ci lavora, venga di persona a vedere con i propri occhi ‘l’ottimo risultato' che rivendica sui media”. La Croce Rossa risponde a stretto giro all'intervista rilasciata sul nostro giornale dall'assessore alle Politiche Sociali, Rita Cutini. Interpellata sugli attacchi ricevuti dal terzo settore che l'hanno accusata a più riprese di silenzi e assenza di dialogo, l'assessore ha dichiarato: "La Croce rossa si lamenta con me dei disordini nel campo La Barbuta? Lo gestiscono loro, dovrebbero autorivolgersi la domanda". Parole dure, che hanno infiammato la polemica. 

"Nessuno pensa che gestire le emergenze sociali di Roma Capitale sia un affare da poco - ha replica con un comunicato stampa il presidente della Cri, Flavio Ronzi - ma è anche vero che nessuno avrebbe il coraggio di far intendere che le aggressioni, le distruzioni e le armi documentate in TV dentro un campo Rom (che sembra zona franca) siano colpa degli uffici del Comune o degli operatori della CRI che ci lavorano”. 

E ancora. “Noi non siamo certo così stolti da voler personalizzare nell’Assessore Cutini (per altro costretta dai continui tagli di bilancio ai servizi social) il capro espiatorio di una situazione sociale esplosiva nella città di Roma, ma non possiamo che ricordare come la CRI ed altre Associazioni abbiamo lanciato segnali d’allarme, chiesto ascolto e supporto, senza mai lasciare solo il Comune, anche per tracciare assieme progetti condivisi e far valere una visione coraggiosa in grado di emancipare queste comunità dai loro campi-ghetto, mettendo al bando l’approccio emergenziale, lo sperpero di denaro pubblico e la violazione dei diritti umani” incalzano gli operatori della CRI, "che rimandano al mittente lo scarico di responsabilità sulla questione Rom nella Capitale". 

“C’è stata un’evidente svista da parte della Cutini nel sottovalutare gli interlocutori durante il suo mandato -  poiché la Croce Rossa e altre Associazioni umanitarie denunciano da tempo la situazione dentro i villaggi attrezzati  - come se non fosse bastata la procedura d’infrazione aperta dall’Europa”. Dalla Cri ritengono si tratti solo la punta dell’iceberg di una situazione di degrado che si registrano nelle decine di insediamenti abusivi. In diverse tappe la CRI “ha chiesto di assicurare quelle politiche che in tutta Europa hanno dimostrato successo basate sulla fuoriuscita dai campi, l’istruzione, l’autosufficienza, la salute e la legalità”.

“Seppure i nostri sforzi le sembrano stati vani ci siamo pre-occupati dei bisogni materiali delle persone, vivendo tutti i giorni il loro disagio, nonostante lo stato di perpetua emergenza in cui si è costretti a lavorare. Con le comunità ci parliamo tutti i giorni, e non indicano noi come responsabili dello stato di anarchia. Quindi prima di gettare fango su chi nel fango ci lavora, venga di persona a vedere con i propri occhi ‘l’ottimo risultato‘ che rivendica sui media” incalzano dalla Croce Rossa. 

“Le esternazioni dell’Assessore confermano - con rammarico - la nostra sensazione di parzialità istituzionale, mentre la tranquillità espressa dalla Cutini invece,  riteniamo sia più grave perché appare un’offesa ai cittadini che vivono ogni giorno il disagio, la precarietà e la paura sulla propria pelle”.

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