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Venerdì, 19 Aprile 2024
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"Dal 2012 al 2014 il Vaticano è costato a Roma Capitale 15 milioni di euro"

La denuncia viene dal gruppo capitolino del M5S che ha esposti i primi dati raccolti. Solo una goccia nel mare: "Il totale stimato è di 440 milioni ma potrebbe arrivare a 700"

"Quindici milioni di euro nel triennio 2012/14 da Roma Capitale al mondo cattolico, dal Vaticano, ai luoghi di culto, fondazioni, associazioni, istituzioni, esercizi commerciali e ricettivi direttamente o indirettamente riconducibili al Vaticano, attraverso un centinaio di determine". E' la prima parte dei dati che il Movimento cinque stelle capitolino ha raccolto in merito a finanziamenti, fondi e agevolazioni concessi dal Comune di Roma in favore del Vaticano o enti ecclesiastici. L'operazione pentastellata si chiama 'Date a Cesare' ed è stata presentata ieri dal consigliere, Daniele Frongia, presidente della commissione capitolina revisione della Spesa.

ACCESSO AGLI ATTI 'STORICO' - Un accesso agli atti definito "storico" ha spiegato: "Come ci hanno detto dal Campidoglio non è mai stata fatta una cosa del genere dal 1929(anno dei Patti Lateranensi)". Ha spiegato il capogruppo: "Abbiamo chiesto a tutti i dipartimenti, agli uffici che dipendono dal sindaco e ai Municipi le determina di spesa negli ultimi 5 anni. La risposta è stata in parte soddisfacente ed è costituita da migliaia di pagine che stiamo analizzando". E infatti il dato emerso "è solo una goccia nel mare". Ha spiegato Frongia: "La gran parte dei Municipi, eccetto il 2, 3, 8 e 14, e delle società partecipate. La Ragioneria non ha risposto e anche le carte arrivate da chi ha risposto sono solo parziali". Il totale stimato, tradotto in numeri fa "oltre 440 milioni di euro ma stiamo scoprendo nuove voci di spesa che probabilmente supereranno i 200 mln". Insomma, "è possibile che alla fine il conto totale arrivi a circa 700 milioni".

IL VIDEO - Frongia e Raggi espongono i risultati dei documenti raccolti

LE VOCI CONSIDERATE - A sostegno dei dati i consiglieri hanno presentato diversi esempi. Spiega la consigliera Virginia Raggi: "In una delibera del 2009 l'allora Consiglio comunale attribuiva un contributo di un milione di euro alle parrocchie romane per l'acquisto di attrezzature ludiche informatiche tecniche e tecnologiche, quando le scuole romane versano in condizioni assai gravi, tanto che i genitori sono portati a dare un contributo volontario per acquistare attrezzature didattiche. Questi contributi non sono stati dati a tutte le parrocchie ma solo ad alcune, in base a una valutazione del gabinetto del sindaco. Noi abbiamo riscontrato una concentrazione territoriale particolare, ovvero è stato curioso verificare come in tanti casi le parrocchie 'fortunate' si trovassero nei bacini elettorali di consiglieri e assessori".

E ancora: "Nel Municipio 8 il Vaticano avrebbero dovuto pagare dal 2012 al 2014 136mila euro di Cosap e il Municipio non ha fatto nulla per richiederli. Le casse del Comune sono in condizioni drammatiche ma con una delibera del 2012 i romani hanno pagato la fondazione religiosa Domenico Tardini per 5 borse di studio da 200 mila euro totali, 40mila ciascuna. Sempre nel 2012 Roma Capitale ha erogato un contributo da 30mila euro a Josp Magazine, una rivista di turismo cattolico gestita dall'Opera romana pellegrinaggi, per fare pubblicità alla città di Roma". Senza dimenticare il "milione di euro l'anno di sconto al Vaticano per la Ztl: paga un terzo delle forze dell'ordine". Tra le "stranezze" rintracciate, anche alcune determine sul sociale, "soprattutto determine del Municipio 14, perchè uno dei pochi che ci ha risposto, che vede un'alta concentrazione di pagamento di rette per minori in case famiglia o rette per case di riposo o per anziani gestite da istituti religiosi, mentre ci dimentichiamo di versare questi stessi fondi ai servizi sociali di Roma Capitale".

'GLI OBBLIGHI DI ROMA CAPITALE' - Frongia ha sottolineato inoltre che "l'Avvocatura capitolina, rispondendo a una nostra richiesta, in quattro pagine ha delineato il per intero degli obblighi di Roma Capitale verso il Vaticano ma ciò che abbiamo visto in queste delibere è esterno a questo perimetro. Sono costi non dovuti. L'unica cosa che dobbiamo fornire è l'acqua. In questo senso c'è uno storico debito, di 50 miliardi delle vecchie lire che Acea ancora mette a bilancio". Salvo poi verificare che Acea "è tra le partecipate di Roma Capitale che non ha risposto al nostro accesso agli atti". Un atteggiamento che "comporta una violazione del codice penale, cosa che ricorderemo a chi non ci ha risposto".

ESPOSTI - Le conseguenze di questa indagine (che è appena agli inizi) saranno in tanti casi "esposti alla Corte dei Conti e in Procura” ha concluso Frongia. “Perseguiremo penalmente i dirigenti municipali che non ci hanno risposto fin qui. Visto che si parla di una stima di 800 milioni che dovremo spendere da qui al prossimo l'anno e mezzo per il Giubileo, trasparenza e legalità sono di primaria importanza".

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