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Giovedì, 25 Aprile 2024
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I centri anziani cambiano e si aprono al quartiere: ecco il nuovo regolamento comunale

Dopo decine di audizioni e commissioni in ogni municipio, il documento è (quasi) pronto per arrivare in assemblea capitolina e rivoluzionare le attività sociali dedicate agli over 60

Obbligatorietà di costituirsi in associazioni di promozione sociale, conservare la loro natura pubblicistica, un cambio di nome non solo formale, uno specifico capitolo di spesa riservato che sia uniforme in tutta Roma, una percentuale di iscrizioni riservata agli under 60. Sono questi alcuni dei punti chiave intorno ai quali verte il nuovo regolamento per quelli che, presto, considereremo ex centri anziani. Manca ancora qualche passaggio in commissione sociale e poi l'atto arriverà in assemblea capitolina.

Il nuovo regolamento per i centri anziani atteso da 12 anni

L'ultimo regolamento comunale approvato risale al 2010 In 12 anni i tentativi per modernizzarlo sono stati diversi, ultimo quello della giunta Raggi nel 2019, ma non è andato a buon fine. Più della metà dei presidenti dei centri erano contrari. Adesso, dopo un lavoro di confronto e audizioni in tutti i territori e con i centri anziani, la commissione politiche sociali presieduta da Nella Converti (Pd) sembra essere arrivata a dama. O quasi. Certo è che la necessità di rispettare le normative regionali - il riferimento principale è la delibera 568 del 2 agosto 2021 -, cosa fatta per esempio dal comune di Fiumicino a maggio scorso, non poteva essere ancora tralasciata. "I centri anziani hanno vissuto nel caos e nell'incertezza delle regole per troppo tempo - fa sapere Converti - era necessario mettere mano a tutta la struttura". 

Tutti avranno l'obbligo di trasformarsi in associazioni di promozione sociale

Una delle colonne che reggono la delibera regionale e quindi anche il nuovo (probabile) regolamento è la necessità di avere una ragione sociale ben precisa, ovvero quella di Aps. Una ragione sociale che ad oggi interessa circa il 55% dei 149 centri anziani esistenti a Roma. Chi non lo ha già fatto, dall'entrata in vigore del regolamento avrà 180 giorni di tempo. L'associazione gestirà quella che diventerà la Casa Sociale delle persone anziane del quartiere (CSAQ) i cui soci iscritti saranno contemporaneamente soci dell'Aps al costo massimo, comunque stabilito con il municipio, di 10 euro ciascuno. 

Il 30% degli iscritti dovrà avere meno di 60 anni

L'altra novità rilevante è quella dell'età richiesta per iscriversi: non più minimo 55 anni, ma 60 come definito dalla dall’art. 2 della legge regionale n. 16/2021. A differenza di quanto accade ancora oggi, però, ogni CSAQ dovrà ammettere un 30% di soci sotto ai 60 anni, favorendo lo scambio generazionale che è tra le basi della normativa regionale. Anche perché, come spiega anche Converti "queste case del quartiere, come dice appunto il nome, saranno spazi aperti alla comunità". Un servizio pubblico locale che rientra tra i livelli essenziali delle prestazioni sociali, la cui gestione è affidata dal comune a un'associazione di promozione sociale che rispetti determinati requisiti dettati dalle linee guida della Regione. 

Il comune mette a disposizione gli immobili e paga le bollette

L'istituzione delle CSAQ, si legge nel nuovo regolamento, è deliberata dai consigli municipali, secondo l'articolo 6. La delibera delimiterà con precisione il territorio di riferimento di ogni Casa, garantendo le manutenzioni orginarie e riconoscendo un contributo annuale per sostenere le spese minime. "Un fondo che sarà uguale per tutti - spiega la consigliera Pd - per evitare differenze di risorse tra territorio e territorio". Logisticamente, le Case saranno ospitate in strutture pubbliche o messe a disposizione dal comune a titolo gratuito, individuate dai municipi in accordo col dipartimento patrimonio, sempre - ovviamente - che già non esistano sedi di centri anziani. E' fondamentale questo passaggio: "Roma Capitale garantisce la messa a disposizione di un immobile e provvede al processo di attivazione e al pagamento delle utenze - si legge -. Stipula l’assicurazione a copertura delle sedi e provvede a informare sul contenuto della convenzione generale tra Regione Lazio e SIAE". 

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