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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

C'è una Roma ancora chiusa per neve. Cortili delle scuole off limits: "Raggi li riapra"

Genitori infuriati "bombardano" di mail da giorni i dipartimenti capitolini. Nessuna risposta. Diverse le scuole dove i giardini sono ancora interdetti

Vietato l'ingresso nelle aree verdi da oltre un mese e mezzo. Cortili chiusi dal 26 febbraio 2018, data della storica nevicata che ha colpito la città. Oggi gelo e termometri intorno allo zero sono già un vecchio ricordo, ma dal Tiburtino al Tuscolano i bambini di diverse scuole sono costretti a trascorrere la ricreazione in classe. La primavera? Dovrà aspettare. Perché gli interventi di messa in sicurezza delle alberature, tra le urgenze predisposte dal Campidoglio nelle ore immediatamente successive alla bufera di maltempo di 45 giorni fa, in una lunga lista di casi non sono stati ancora effettuati. 

"I nostri figli sono privati della possibilità di giocare all'aria aperta, sono passate settimane. Otto ore al giorno chiusi in classe per colpa dell'inefficienza della macchina amministrativa". Licia Barreca ha due figli alla materna Il Giardino dei Colori di viale della Venezia Giulia, al Collatino. Fa parte del Consiglio di istituto, dove il problema del cortile inagibile è stato oggetto di discussione più volte. E ha fatto partire un "mail bombing" ai dipartimenti capitolini e agli uffici tecnici dei municipi, oltre ai rappresentanti della parte politica, assessori competenti e minisindaci: "Se non riapriranno entro la settimana del 13 aprile non esiterò a rivolgermi all’Ispettorato per la funzione pubblica per far valere i diritti dei bambini che frequentano la scuola". Almeno altri 50 genitori hanno aderito e inoltrato la stessa mail. Nessuna risposta, su nessuna delle scuole dove i giardini non sono accessibili: la materna Il Veliero volante, il nido L'Albero Azzurro, le materne Luigi Gadola e Alessandro Marcucci. Una lunga black list.  

Anche al Tiburtino i piccoli studenti rimangono a fare pausa tra i banchi e i corridoi nella quasi totalità di nidi e scuole dell'infanzia. Il partito democratico ha convocato una commissione Trasparenza per fare chiarezza, ma l'assessore non si è presentato. E anzi poco dopo si è dimesso. "I bambini hanno bisogno degli spazi esterni per poter scaricare le ore passate in classe, è inammissibile che siano segregati in aula per otto ore consecutive" lamenta Andrea Pasquini, rappresentante di classe di una scuola dell'I.C. Parco degli Acquedotti. Qui siamo all'Appio Claudio

Eppure la nota inviata dal dipartimento con il monito di "non utilizzare gli spazi esterni delle scuole" nelle more degli interventi di verifica sugli alberi, è datata 29 febbraio. Oggi è il 16 aprile. L'iter prevedeva una prima fase di controlli effettuati da tecnici municipali o capitolini su alberature fragili e pericolanti, e una seconda di interventi per la messa in sicurezza da parte delle squadre del dipartimento Ambiente. 

Un mese e mezzo dopo siamo al secondo step, quello sì, ma con pesanti ritardi su diversi territori. "Già da questa settimana riapriremo gli spazi delle scuole statali, dove come municipio abbiamo contribuito con i nostri tecnici al monitoraggio del verde - spiega a RomaToday l'assessore alla scuola del V municipio Jessica Amadei - per quelle comunali stiamo aspettando il dipartimento Ambiente". Ma "stanno lavorando", assicura l'assessore. Insomma, tocca attendere ancora che la macchina della burocrazia capitolina faccia il suo lentissimo corso. Si spera prima della fine della scuola. 

 
 

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