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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Studenti in piazza a Roma: "Governo del cambiamento? Repressione e sfruttamento"

Corteo verso il Miur. Tra i temi della manifestazione anche la lotta antirazzista

Primo sciopero dell'anno per gli studenti che stamattina sono scesi in piazza contro "i tagli del Governo del cambiamento". A piazzale Ostiense - e in contemporanea in molte altre piazze di tutta Italia - si sono radunati centinaia di ragazzi delle scuole superiori racchiusi sotto varie associazioni tra cui, Unione degli universitari e Rete degli studenti medi. 

Alla testa del corteo diretto verso la sede del Miur a viale Trastevere, un grande striscione con la scritta 'Governo del cambiamento? Repressione e sfruttamento. Riprendiamoci il futuro! Studenti romani in lotta!'. A seguire, cori e slogan tra cui, 'scuole che crollano, studenti che non mollano', 'fuori le guardie dalle scuole' e 'Bussetti taglia sto c..''. Hashtag della protesta, #chihapauradicambiare. 

A spingere i ragazzi in piazza, la poca attenzione dell'attuale Governo al comparto istruzione e i tagli alla scuola e alla ricerca contenuti a loro dire, nella legge di bilancio. Pochi istanti prima della partenza un petardo e' esploso ai piedi della Piramide Cestia, fortunatamente senza conseguenze. 

"Il governo sta dimostrando ogni giorno la sua incapacità di mettere in campo azioni concrete per risollevare la condizione dell'istruzione pubblica italiana, sull'Università non c'è alcuna proposta reale per incrementare il finanziamento ordinario del sistema universitario o per superare il numero chiuso ma solamente annunci e slogan che dimostrano una mancanza di visione prospettica sul tema. Oggi siamo in piazza per rivendicare e lottare per un'altra idea di Paese, che rimetta al centro la scuola e l'Università e che investa sulle giovani generazioni" afferma Enrico Gulluni, Coordinatore Nazionale dell'Unione degli Universitari.

Andrea Russo coordinatore regionale della rete degli studenti medi del Lazio: Bisogna ripartire da scuola e università per ricostruire un futuro a misura di giovani. Bisogna invertire la rotta degli ultimi anni. Bisogna parlare di scuole sicure e di edilizia scolastica. Vogliamo ribadire che questo Governo continua a non ascoltarci, a ignorarci e a non renderci protagonisti del nostro tempo". 

Uno degli organizzatori, Jacopo di un liceo romano: "Col governo Salvini la scuola è diventata al pari di un riformatorio non più luogo di formazione e cultura, siamo qui per opporci. Questo Governo viene chiamato del cambiamento, ma di cambiamento ha ben poco. Si parla delle scuole solo per le scuole sicure. Oltre ai fondi per la sicurezza nelle scuole, sono stati capaci di portare solo i vigili davanti agli istituti. GLi stessi fondi possono essere stanziati per la ristruturazione delle scuole. Siamo poi in piazza per una lotta antirazzista. Crediamo che una persona che scappa dalla guerra non debba essere trattato come un terrorista, ma come un fratello. PEr questo siamo qui per manifestare e per far sentire la nostra voce". 

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