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Corteo a Roma 22 giugno, movimenti davanti al Viminale di Salvini: "La città solidale in piazza contro gli sgomberi"

Conferenza stampa questa mattina sotto la sede del ministero dell'Interno

Sullo striscione la scritta: “Per una città aperta, solidale e contro gli sgomberi. Roma non si chiude”. Alle spalle il palazzo del Viminale, sede del ministero dell’Interno. I movimenti per il diritto all’abitare, spazi e realtà sociali, sindacati di base, studenti e associazioni cittadine romane hanno così “rimandato al mittente”, con una conferenza stampa improvvisata sotto le finestre del vicepremier leghista Matteo Salvini, “quelle minacce di sgombero che fanno leva sulla paura contro i migranti e contro i poveri e alle quali ci opporremo con ogni mezzo necessario”. Un messaggio chiaro, che verrà portato in piazza sabato prossimo, 22 giugno, con un corteo che partirà alle 16 da piazza Vittorio per arrivare in piazza Madonna di Loreto passando per Santa Maria Maggiore, via Cavour e da lì via dei Fori Imperiali. 

Un tragitto stabilito dopo “vari dinieghi”. L’idea iniziale, hanno fatto sapere, “era quella di partire da piazza Indipendenza”, teatro, nell’agosto del 2017, del violento sgombero contro i rifugiati e i richiedenti asilo eritrei ed etiopi accampati per strada, che erano stati sgomberati pochi giorni prima da un palazzo con ingresso in via Curtatone. La piazza è off-limits anche per le conferenza stampa. “E saremmo voluti arrivare in piazza Santi Apostoli”. Un altro luogo simbolo: proprio sotto il porticato della basilica a due passi dalla Prefettura di Roma decine di famiglie sgomberate da un immobile di via Quintavalle hanno dormito accampate nelle tende per oltre sei mesi. 

“Così abbiamo deciso di venire qui davanti al Viminale, per ribadire che sabato manifesteremo per una città solidale”. Nel mirino non solo gli sgomberi ma tutte quelle politiche “reazionare e di esclusione”, che vanno dal decreto sicurezza alle ordinanze per il decoro, che allontanano dalla vita “politica e sociale di questo paese chiunque risulti ‘incompatibile’ con un discorso che fa del razzismo, sessismo, dell’intolleranza e della violenza la cifra politica del proprio agire”. Non è mancato un riferimento a quanto accaduto domenica scorsa a Primavalle. “Dopo i fatti di Torre Maura e Casal Bruciato, è stato consentito a un manipolo di fascisti di manifestare contro un’occupazione creando nuovi momenti di tensione”.

L’elenco delle realtà che hanno aderito è lungo e va dai movimenti per il diritto all’abitare ai centri sociali, molti dei quali sono finiti nell’elenco degli sgomberi al tavolo della Prefettura, passando per il sindacato Asia Usb al Coordinamento romano per l’acqua pubblica. Non mancano gli studenti, dagli universitari ai medi. “Sabato non saremo soli”, hanno annunciato. “Con noi ci saranno anche tutta la città solidale che non si piega a chi vuole alimentare la guerra tra poveri”. 

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