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Appalti illegali, Marino contro Cantone: "Ho combattuto questo sistema"

Dopo la pubblicazione della relazione dell'Anac, il presidente Cantone commenta: "Situazione di sostanziale continuità tra Alemanno e Marino". L'ex sindaco non ci sta e risponde su Facebook

Dalla manutenzione delle strade ai servizi per i disabili passando  per i migranti, per la tutela del verde e per la gestione dei canili. È un arco ampio, che abbraccia tanti settori dell'amministrazione pubblica, quello degli appalti irregolari, affidati senza gara o mantenuti con continue proroghe, rilevati nella relazione dell'Autorità nazionale anticorruzione per il periodo che va dal 2012 al 2014. “Una sistematica e diffusa violazione delle norme”, anticipata ieri da Repubblica, che abbraccia l'arco temporale di due consiliature, quella Alemanno prima e quella Marino poi. “Dal 2011 al 2014 si registra solo un minimo cambiamento con Marino, perchè sono stati spesi meno soldi. Ma la situazione è sostanzialmente di continuità” non ha esistato a spiegare il presidente dell'Anac Raffaele Cantone a Otto e Mezzo su La7. Un quadro che non poteva non suscitare uno strascico di commenti e prese di posizione, soprattutto in un momento di campagna elettorale. 

PIGNATONE - “Se per il giudizio penale serve la sentenza, per il giudizio amministrativo non dobbiamo aspettarla” le parole, chiare del procuratore capo di Roma Giuseppe Pignatone parlando agli studenti delle scuole del Lazio durante l'incontro 'Educare alla cittadinanza - Noi contro le mafie', organizzato dalla Regione Lazio all'Auditorium Parco della musica. “Cantone riconferma sul piano della verifica amministrativa la conclusione delle indagini penali su Mafia Capitale. Non parlo dei processi che sono in corso e per cui arriveranno le sentenze ma è emerso un quadro di maladministration che era sotto gli occhi di tutti, ma che senza le indagini non sarebbe mai emerso”. E ancora: “Si può essere innocenti sul piano penale e colpevoli per quello che riguarda la cattiva amministrazione dell'ente”.

LE BUCHE - Pignatone sceglie un esempio che tocca da vicino la vita quotidiana dei romani. “Prendiamo le buche di Roma: nascono anche dal fatto che le imprese per vincere la gara pagano un pizzo, una tangente, una bustarella a un funzionario del Comune e poi anche a quello che dovrebbe controllare i lavori, e l'imprenditore rientra di quel denaro facendo male il lavoro, poi quindi il lavoro va rifatto e questo porta a ulteriori guadagni” spiega. “Da questo si vede come l'illegalità incida nella vita quotidiana, perchè poi in quella buca ci si cade col motorino. E i morti per incidenti a Roma sono il doppio di quelli per omicidio”.

ALFANO Il ministro dell'Interno Angelino Alfano si fida del lavoro del commissario Paolo Francesco Tronca che “potrà continuare, nei limiti temporali collegati all'attività di commissariamento, la puntuale attività di verifica”. La relazione di Cantone, per Alfano, sarà utile al commissario che “si avvarrà anche del recente rapporto del presidente dell'Anac Raffaele Cantone sulle sistematiche distorsioni che sembrano emergere nelle procedure di carattere contrattuale e che richiedono urgenti misure correttive” ha spiegato nel corso dell'audizione in commissione Antimafia parlando del caso Mafia Capitale.

MARINO Se Alemanno sceglie la strada del silenzio, Marino affida a Facebook un lungo post. "Rivendico con orgoglio di essere stato io a volere questa collaborazione, anche firmando nel luglio del 2015 con lo stesso Direttore dell’ Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) il primo Protocollo di Vigilanza Collaborativa fra Comune di Roma e ANAC. Quella fotografata da Cantone è una realtà fortemente radicata e drammatica, fatta di sistematiche piccole e grandi violazioni che la mia Giunta ha combattuto, sia grazie al coinvolgimento dell'Anac, sia per l'impegno generoso degli assessori” scrive Marino. Conclude il chirurgo: “Le pratiche opache che io ho tenacemente combattuto sono figlie di un sistema malato che ha le sue radici anche nelle amministrazioni precedenti, e sarebbe puerile negarlo. La differenza fra la mia amministrazione e quelle che l'hanno preceduta è che io ho cercato di cambiare questo sistema”. 

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