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Coronavirus, aeroporti deserti. La crisi di Aviation pagata dai lavoratori: "Costretti a ferie e orario ridotto"

Prima lo spettro del licenziamento collettivo per 200 dipendenti, poi le trattative per il contratto di solidarietà. In attesa degli ammortizzatori sociali l’azienda ordina “smaltimento ferie e riduzione orario di lavoro”

Il Coronavirus isola Roma dal resto d’Europa e del mondo. Tantissime le compagnie aeree che hanno interrotto i collegamenti da e verso la Capitale, così gli aeroporti di Fiumicino e Ciampino soffrono. Con essi i lavoratori. 

Coronavirus, chiude Ciampino. Fiumicino stop al T1

Da sabato 14 marzo verrà chiuso il terminal per i passeggeri dei voli di linea dell'aeroporto G.B. Pastine di Ciampino, mentre da martedì 17 al 'Leonardo da Vinci' verrà temporaneamente chiuso il Terminal 1. In questo caso tutte le operazioni di check-in, i controlli di sicurezza e la riconsegna bagagli verranno effettuate al Terminal 3 che resta operativo. 

Una decisione “che – ha fatto sapere Aeroporti di Roma - si è resa necessaria a causa delle molteplici cancellazioni di voli da e per l'Italia annunciate da molte compagnie aeree che operano normalmente sui due scali della Capitale”. 

A causa della pandemia da Coronavirus diminuisce dunque l’operatività degli scali di Roma. A pagarne le conseguenze i lavoratori delle compagnie aree e delle società di handling, ossia quelle che si occupano di check-in , biglietteria e carico scarico bagagli. 

Lo spettro del licenziamento per i lavoratori di Aviation Services

E’ il caso dei dipendenti di Aviation Services, società di handling attiva su Fiumicino e Ciampino, che nei giorni scorsi aveva addirittura avviato la procedura di licenziamento collettivo dichiarando un esubero strutturale di 372 lavoratori full time sul territorio nazionale. Solo sugli scali romani di Fiumicino e Ciampino, il taglio dichiarato avrebbe avuto ripercussioni su circa 200 full time equivalent (fte) ossia il monte ore prodotto da lavoratori con orario a 8 ore. 

Uno scenario ad oggi evitato. Sui licenziamenti Aviation, incalzata dai sindacati impegnati nelle procedure di raffreddamento per respingere i tagli, ha fatto un passo indietro: per gestire “la gravissima crisi in atto” l’obiettivo adesso è quello di sottoscrivere Accordi di Solidarietà

Non prima però del promesso decreto ministeriale sugli ammortizzatori sociali a sostegno delle aziende per fronteggiare la crisi epidemiologica. 

Aviation: “Settore in crisi, niente ripresa senza sostegno Stato”

“Ad oggi il crollo del trasporto aereo e dell’handling – scrive Aviation Services in una nota - non consente di elaborare un veloce piano di ripresa dell’azienda se non ricorrendo ad un sostegno da parte delle Istituzioni, in particolare tramite un sistema di ammortizzatori sociali”. Il tavolo odierno tra Aviation e i sindacati è stato dunque aggiornato a lunedì prossimo. 

Coronavirus, aeroporti in crisi: pagano i lavoratori

Intanto però a pagare la crisi da Coronavirus negli aeroporti romani sono i lavoratori: per quelli di Aviation riduzione dell’orario o casa usufruendo delle ferie. 

“Con effetto immediato, a causa dell’interruzione e riduzione di gran parte delle attività, le persone non necessarie all’organizzazione del lavoro o alle esigenze operative del proprio settore, verranno posti in smaltimento ferie e/o ROL (riduzione dell’orario di lavoro ndr.). In caso di richieste individuali verranno concessi permessi non retribuiti” – la comunicazione della società. 

“E’ chiaro che al momento la crisi è a carico dei lavoratori attraverso i loro istituti contrattuali, ferie e permessi” – fa notare Daniele Cofani, sindacalista di Cub Trasporti. 

Ad essere colpiti in particolare gli operai di carico e scarico bagagli, gli autisti dei cobus e gli addetti ai check in “che in Aviation – sottolinea ancora Cofani – sono più che altro donne e mamme”. 

I lavoratori dell’aeroporto “senza mascherine”

Lavoratori che nella pandemia da Coronavirus hanno rischiato, in molti casi senza i dispositivi di protezione individuale. “Mentre Aeroporti di Roma si è attivata, in tanti nelle società di handling hanno dovuto provvedere da sé acquistando mascherine e igienizzanti. In Aviation ad esempio le mascherine sono state fornite solo pochi giorni fa. Parliamo di lavoratori in prima linea, fortemente esposti al rischio contagio”. 

Aviation, lavoratori a casa: nel futuro “tagli da 25%”

Per loro all’orizzonte la riduzione dell’orario di lavoro e contratti di solidarietà: “Questo vuol dire – spiega Cofani a RomaToday – tagli in busta paga, ciascuno andrà a perdere almeno il 25% dello stipendio attuale”. Una situazione tutta in divenire. 

Sciopero trasporto aereo 2 aprile 

Resta tuttavia confermato lo sciopero nazionale di 24 ore del settore aereo e aeroportuale previsto per il 2 aprile, quello del 25 febbraio rimandato proprio a causa dell’emergenza Coronavirus. 

“Un’occasione – dicono ancora da Cub Trasporti – per chiedere tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori e per salvaguardare l’occupazione anche in Aviation”. 
 

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