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Nidi chiusi, protestano i privati: “Dal Campidoglio indicazioni contraddittorie. Così rischiamo il collasso”

I nidi convenzionati suonano l’allarme. Sepiacci (ANINSEI Lazio): “42 strutture hanno già presentato una diffida in Campidoglio. Alla Sindaca chiediamo chiarezza: i nidi convenzionati, a Roma, accolgono 6mila bambini”

Sono circa 26500 i bambini che frequentano gli asili nido a Roma. Secondo le stime dell’ANINSEI Lazio, l’Associazione di Confindustria che raggruppa gli istituti non statali di educazione ed istruzione, la metà degli iscritti orbitano nel settore privato.

La bomba sociale

Ci sono circa 13mila bambini nei nidi comunali, 6mila in quelli convenzionati o in concessione ed altri 7mila e cinquecento nelle strutture private. Sono numeri importanti, su cui le famiglie fanno affidamento anche per organizzare la propria attività lavorativa.  “Bisogna disinnescare una bomba sociale che rischia di deflagrare alla ripresa delle scuole” ha dichairato Goffredo Sepiacci, presidente dell’ANINSEI Lazio – a maggior ragione se, la chiusura causata dal Coronavirus verrà prorogata dopo il 3 aprile. Per il settore privato è necessario ottenere chiarezza. E’ doveroso ottenerla nei confronti delle persone che vi lavoravano ma anche del servizio che viene offerto e che, se non s’interviene subito, potrebbe ricadere interamente sulle spalle del pubblico”.

I nidi in convenzione e la retta mensile

Nella Capitale, a fronte dei 207 nidi comunali, ce ne sono 166 che hanno firmato una convenzione con il Campidoglio. Sono strutture private i cui iscritti beneficiano di rimborsi da parte del pubblico. “Il Comune stanzia fino a 680 euro a bambino. A questa cifra si deve sommare il contributo che ciascuna famiglia versa in funzione del proprio ISEE. Queste retta, il Campidoglio, ha detto che le famiglie non devono più pagarla. Ma non ha chiarito - ha obiettato Sepiacci - chi sarà a farlo”. Il timore è che, quelle risorse, debbano metterle i privati. La somma non è di poco conto. “Se si escludono le poche famiglie che, in funzione del proprio indicatore socio economico, non devono versare alcun contributo, le altre spendono tra i 130 ed i 420 euro al mese” ha chiarito Sepiacci “la media è di 300 euro”. Dal momento che gli iscritti nei nidi convenzionati sono circa 6mila, i conti sono presto fatti. Mancano un milione e ottocentomila euro

L'assenza di chiarezza

“Il Decreto Legge Cura (D.l.17 marzo n.18) ha espressamente previsto misure a sostegno anche per i gestori privati delle strutture educative e scolastiche che operano in convenzione, concessione o appalto, autorizzando le Pubbliche Amministrazioni al pagamento dei suddetti servizi per il periodo della sospensione. Ma dal Campidoglio non arrivano né risorse né chiarimenti. Ed infatti, difronte alle indicazioni contrastanti ricevute dagli uffici scolastici, già 42 strutture private hanno presentato una diffida al Comune”.

Il rischio caos

Quello che i gestori dei nidi convenzionati chiedono alla Sindaca, è di conoscere quando e con quali importi il Comune intenda risarcire la quota ISEE che, alle famiglie, è stato detto di non pagare. “Viviamo una condizione di generale caos ed incertezza.  Ma senza quest’indicazione – ha rimarcato il presidente regionale dell’associazione di categoria - molte strutture rischiano di fallire”. A maggior ragione poi se, la riapertura prevista dopo il 3 aprile, dovesse slittare di qualche mese. 

Asili nido convenzionati chiusi

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