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Bimba con due mamme, a Roma arriva l'ok della corte d'appello

Prima il Tribunale per i Minorenni, poi la Corte d'Appello. 'Conferma in toto' per il primo caso italiano a Roma

Figlia di una sola delle due conviventi, la piccola che oggi ha sei anni, è ufficialmente adottata dalle due donne. Dopo la sentenza del tribunale dei Minorenni dell'estate dello scorso anno, arriva anche la sentenza della Corte d'appello per quello che è il primo caso italiano di adozioni per coppie omosessuali. Ed è la città di Roma ad accogliere il primato di "stepchild adoption" in Italia. A dare l'annuncio è l'avvocato della coppia omosessuale, Maria Antonia Pili, presidente della sezione del Friuli Venezia Giulia dell'Associazione italiana degli avvocati per la famiglia e per i minori (Aiaf).

"La Corte d'Appello ha emesso una sentenza di conferma in toto, rafforzando le motivazioni della prima sentenza - dichiara Maria Antonia Pili ad Askanews. E' una bella vittoria per i diritti civili e la civiltà giuridica, si dà finalmente un po' di garanzia in più a queste situazioni che in Italia sono sempre più numerose".

Il Tribunale dei Minorenni nella sentenza dell'estate 2014 si è avvalso dell'articolo 44 della legge sull'adozione che contempla casi particolari. "Esprimo soddisfazione e spero che questa sentenza, che ha un orientamento perfetto e ineccepibile, possa aiutare il legislatore: la norma della 'stepchild adoption' - sostiene il legale - l'abbiamo già nel nostro Codice e se non si applica vuol dire che ci sono motivi ideologici. Speriamo che le norme allo studio siano migliorative, altrimenti è inutile farle".

E sulla vittoria ottenuta, Pili conclude: "Le due mie assistite faranno un ottimo Natale, anche se sono sempre vicende che provocano sofferenze, essendo il primo caso in Italia. Se questa sentenza verrà impugnata in Cassazione la nostra battaglia sarà comunque fino alla fine: non si molla", conclude Pili.

"L'attacco alla famiglia non è più una questione politica, ma una vera e propria emergenza democratica: i giudici snaturano il matrimonio e aboliscono 'mamma e papà' a colpi di sentenze che affermano princìpi ancora fortemente dibattuti in Parlamento e nell'opinione pubblica". Lo afferma in una nota Filippo Savarese, portavoce di Generazione Famiglia, co-promotrice del Family Day di giugno a Roma, commentando la sentenza.

"La prima sentenza del Tribunale dei Minori dell'agosto 2014 - ricorda Savarese - aveva già suscitato i forti dubbi e le aperte critiche di numerosi giuristi, tra cui quelle del Presidente emerito della Corte Costituzionale Cesare Mirabelli che l'aveva definita 'una sentenza contro la legge'".

"Nei prossimi giorni coinvolgeremo personalità e associazioni in un appello pubblico e popolare alla Corte di Cassazione - continua Savarese - perché in terzo grado eserciti con rigore il suo alto ruolo costituzionale di giudice di legittimità, disinnescando questa pericolosa escalation di sentenze 'inventate' sulla famiglia e riportando il discorso giuridico sull'adozione ai suoi termini legali oggettivi".

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