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La regione scommette sul Tevere: firmato il contratto che blinda la riqualificazione del fiume

Via libera dalla giunta regionale al documento che stabilisce le azioni per salvaguardare il Tevere. Zingaretti: “Arriva alla fine di un processo che ci ha visto investire quasi 4 milioni”

La giunta Zingaretti ha dato il via libera al “contratto di fiume” del Tevere, da Castel Giubileo alla foce. In questo modo ha blindato la riqualificazione del fiume con uno strumento, una sorta di piano regolatore finalizzato a programmare gli interventi per migliorarne le acque e prevenirne il dissesto idrogeologico.

L'impegno della regione Lazio

“La firma arriva alla fine di un lungo processo che – ha ricordato il governatore del Lazio – ci ha visti coinvolti in prima persona, sin dal nostro insediamento - con l’istituzione di un ufficio di scopo per i contratti di fiume e piccoli comuni, in un percorso nel quale abbiamo promosso bandi, progetti di educazione ambientale, ma anche opere dal carattere del tutto innovativo come le barriere per intercettare i rifiuti lungo i corsi d’acqua”.

Le barriere acchiappa plastica

Quello delle barriere “acchiappia plastica” è forse l’intervento più appariscente. Per la gran quantità di rifiuti che vengono intercettati ed in buona parte avviati al recuperp, prima del loro arriva al mare. Un’operazione riuscita, e bissata sull’Aniene, che “In circa un anno e mezzo” ha ricordato Zingaretti, ha permesso di “raccogliere 8 tonnellate di rifiuti”. Ma non ci sono state soltanto le due dighe galleggianti. Tra le azioni già messe in campo dall’amministrazione regionale, il governatore ha ricordato “l’avvio della bonifica dell’area limitrofa al Monte Antenne” e l’inizio della rimozione “dei troppi relitti che per anni hanno inquinato dal punto di vista ambientale e paesaggistico” il Tevere.

A cosa servono i contratti di fiume

Il lavoro, avviato nel 2017 con la sottoscrizione di un manifesto d’intenti, non è ancora concluso. Il contratto di fiume, come ricordato dalla onlus AgendaTevere (tra i suoi principali promotori) è “un patto tra i diversi attori del territorio per la gestione integrata sostenibile di un bacino idrografico – in questo caso il Tevere - che percepisca il fiume come ambiente di vita e bene comune”. Perché abbia successo questo patto occorre programmare azioni concrete, come quelle elencate da Zingaretti. E non solo. Perché l’obiettivo ambizioso di valorizzare il fiume comporta anche altri interventi. 

Dalle piantumazioni alle rimozioni dei relitti

In quest’ottica “la delibera approvata – ha spiegato Cristiana Avenali, la responsabile dell’ufficio di scopo regionale – è un ulteriore passo in avanti che ci permetterà di replicare progetti già sperimentati con successo, ma anche di avviarne altri come quelli che prevedono la piantumazione di nuovi alberi lungo la sponda del Tevere, la prevenzione delle morie ittiche in coordinamento con tutti i soggetti coinvolti”.

La firma della giunta apre la strada anche all’individuazione di relitti ancora presenti nel Tevere per provvedere “con l’aiuto della Capitaneria di Porto e delle diverse autorità competenti, alla loro definitiva rimozione” ha ricordato Avenali. Nascosti sulle sponde o parzialmente affioranti sul pelo dell’acqua, rappresentano un ostacolo al rilancio del fiume che, a questo punto, è un obiettivo dichiarato dell’amministrazione regionale. Ed un buon viatico verso la creazione di un obiettivo caldeggiato da enti ed associazioni: la creazione di un parco interregionale del Tevere.
 

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