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La società civile si autosospende dalla Consulta per la sicurezza stradale: "Da Raggi nessun intervento concreto"

L'appello alla sindaca: "Abbiamo bisogno di un segnale istituzionale forte e importante, seppure tanto elementare quanto urgente, come la manutenzione della segnaletica relativa agli attraversamenti pedonali"

Nel giorno in cui la Procura manda a processo 10 persone per la sosta selvaggia facendo esultare la sindaca e gran parte dei consiglieri grillini, per l'amministrazione a Cinque Stelle arriva una sonora bocciatura. A firmarla sono 26 associazioni (in fondo l'elenco delle associazioni autosospese, ndr) che compongono la Consulta per la sicurezza stradale, riconvocata nel marzo 2017 dalla giunta Raggi e da ieri ufficialmente autosospese per protestare contro la mancanza di interventi concreti per affrontare l'emergenza morti sulle strade di Roma. Un atto ufficiale che arriva un anno dopo una prima lettera di autosospensione inviata alla Sindaca Raggi. "Un anno", racconta a RomaToday il vice presidente Alfredo Giordani, "in cui nulla è stato fatto per mettere in moto gli interventi urgenti che i numeri di questa città reclamano". 

Cos'è la Consulta per la sicurezza stradale

Doveroso è però fare un passo indietro e raccontare cos'è la Consulta. Si tratta di un organismo istituito nel 2009 dall'allora assessore alla Mobilità Antonello  Aurigemma per affrontare la piaga dei morti sulle strade della città eterna. A comporla decine di gruppi tra comitati locali, associazioni di utenti deboli della strada (pedoni e ciclisti), organizzazioni per i diritti dei disabili, sindacati di categoria, oltre ad organismi istituzionali. Creata, è però rimasta a lungo lettera morta. Con l'arrivo di Marino, e i pressanti appelli, si è riusciti ad ottenere la sua ricostituzione nel 2014 e la convocazione di una riunione. Una di numero che di fatto ha fatto cadere nel vuoto le buone intenzioni.

Raggi, tante proposte poca concretezza

Con Raggi è arrivata l'inversione di rotta. Si è deciso di riavviare la Consulta e tutte le associazioni sono state messe intorno ad un tavolo. "Le riunioni sono state tantissime", racconta Giordani a RomaToday. "Abbiamo creato gruppi, sottogruppi. Si è lavorato tanto, arrivando a produrre 101 proposte". Tutto bene quindi, ma solo a parole perché a causa del mancato coordinamento tra assessorati Mobilità e Trasporti tra di loro, e i relativi uffici dipartimentali, le buone intenzioni sono rimaste tali.

Già, perché gli interventi stabiliti, pur doverosi e indispensabili, hanno una collocazione nel tempo troppo avanzata e imprecisata. Per l'emergenza, il vero motivo della costituzione di questo organismo, nulla. Giordani usa una metafora efficace: "Se c'è una persona sospesa nel vuoto che si ha l'esigenza di salvare, non si può pensare di farlo costruendo un ponte non si sa nel giro di quanti anni. I numeri parlano chiaro: ogni anno a Roma muoiono 140 persone e questa consulta nasce per combattere proprio quest'emergenza, per salvare la persona sospesa nel vuoto. Adesso. Non si possono pensare interventi per un domani non ben collocato nel tempo, raccogliendo ogni giorno morti e feriti dall'asfalto"

Le strisce prima pedonali prima di tutto

Gli interventi a cui fa riferimento il vice presidente della consulta sono in sè banali e soprattutto con delle risorse disponibili, da spendere obbligatoriamente per legge, e riguardano le strisce "che necessitano di interventi massicci in tutti i municipi". Nulla invece, secondo la denuncia della consulta è stato fatto. Si legge nella lettera inviata alla Raggi: "Per poter continuare a trattare della assurda e mortale violenza del  traffico nella Capitale abbiamo bisogno di un segnale istituzionale forte e importante, seppure tanto elementare quanto urgente, come la manutenzione della segnaletica relativa agli attraversamenti pedonali".

Nella stessa missiva si fa riferimento ai fondi, stanziati con una delibera di giunta e scomparsi: "E' opportuno ricordare che per questi interventi manutentivi la normativa in essere individua e specifica per la nostra Amministrazione, ai valori correnti, una somma superiore ai 20 milioni di Euro annui finalizzata OBBLIGATORIAMENTE alla manutenzione della segnaletica, come da lettera a), comma 4, art. 208 del codice della strada". Il riferimento ai proventi per le multe, per legge da destinare alla sicurezza stradale

Non solo strisce

Ma non solo strisce. "Gli interventi immediati sono sulla velocità, con interventi di controllo per limitarla, ed anche sulla sosta illegale per la quale si fa ancora troppo poco". In sostanza tanto futuro, a parole, e nessun intervento immediato.  Le associazioni che compongono la Consulta, preso atto della mancanza di risposte, ieri hanno deciso la sospensione, firmando una lettera appello alla sindaca Raggi. Proprio la prima cittadina viene chiamata in causa, stante l'incapacità di coordinamento degli assessorati chiamati a tradurre in atti le proposte della consulta. Parliamo degli assessorati alla Mobilità e ai Lavori Pubblici, con i relativi uffici. 

"Chiediamo", conclude Giordani, "l'intervento di Sindaca e Prefetto. Un intervento urgente e soprattutto concreto". La parola fine insomma non è scritta. Alla Raggi l'ultima parola. 

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