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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Olimpiadi, l'Aula approva il 'no': è scontro con il comitato promotore Roma 2024

L'Assemblea capitolina ha approvato la mozione che impegna la sindaca e la sua Giunta a ritirare la corsa ai Giochi del 2024. Bianchedi in Aula: "Pensavo di parlare per dare informazioni corrette"

Fine dei giochi. L'Assemblea capitolina straordinaria ha approvato questa mattina la mozione che chiede il ritiro della candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2024. Il provvedimento, presentato dai consiglieri del Movimento Cinque Stelle, Angelo Diario, Paolo Ferrara e Cristina Grancio, ha avuto il via libera tra gli applausi del pubblico presente grazie a 30 voti favorevoli e 12 contrari, alla presenza della sindaca Virginia Raggi. Unico esponente dell'opposizione a votare insieme alla maggioranza del M5S, il consigliere comunale e deputato di Si-Sel, Stefano Fassina. La decisione dell'Aula non è vincolante, in teoria, la candidatura di Roma potrebbe proseguire. Come più volte spiegato dal presidente del Coni Giovanni Malagò è però difficile proseguire senza il sostegno dell'ente locale ospitante a partire dal fatto che la candidatura perderebbe di credibilità. 

"Chi sostiene che le Olimpiadi siano una grande occasione probabilmente non ha letto bene questo dossier", ha detto il primo firmatario Diario intervenendo in Aula. "Non sono a basso costo o a costo. I nuovi posti di lavoro non sarebbero stati 170mila ma 8mila e per soli sei anni. E non sono quasi mai una vetrina per il rilancio internazionale. Per questo" ha concluso il consigliere "chiediamo alla sindaca e alla Giunta di ritirare la disponibilità della città di Roma a ospitare i Giochi olimpici del 2024". 

LA MOZIONE - Ecco quanto si legge nella mozione: "Coerentemente con quanto sempre sostenuto dal M5S si ritiene, anche a fronte di una approfondita analisi che ha preso in considerazione il mutato contesto economico e socio-politico, che non sussistano più le condizioni per proseguire nell'iter di presentazione della candidatura della città di Roma ai Giochi olimpici e paralimpici del 2024". La mozione impegna il sindaco e la Giunta "affinché ritirino la candidatura della città a ospitare le Olimpiadi e Paralimpiadi del 2024 e a tal fine adottino gli atti e le iniziative necessarie". Nella decisione, recita il testo, si tiene conto del fatto che "fra le città per le quali era stata prospettata l'ipotesi di una candidatura, poi non più presentata e/o ritirata, vi sono Dubai, San Diego, Amburgo (ritirata a seguito di un referendum popolare), Madrid (ritirata dal sindaco) e Boston (ritirata dal sindaco per l'elevato rischio che i costi ricadano sui cittadini)". 

IL PATTO PER ROMA - La mozione non è l'unico atto approvato dal Campidoglio: la maggioranza ha anche presentato una mozione per chiedere ufficialmente al Governo la stipula del cosiddetto 'Patto per Roma' contenente i 4 miliardi di euro che l'esecutivo avrebbe stanziato per la città in caso di corsa per i Giochi. Il provvedimento è passato con 31 voti favorevoli e nessun contrario. La mozione, a firma dei consiglieri M5S Angelo Diario, Sara Seccia e Giuliano Pacetti, impegna la Giunta e il sindaco Virginia Raggi ''ad adottare ogni specifica iniziativa ed atto nei confronti del Governo nazionale per le seguenti finalità: gli stanziamenti - 4 miliardi di euro (previsti dall'esecutivo in caso di candidatura alle Olimpiadi, ndr) - destinati alla pianificazione di programmi pubblici per il periodo dal 2017 al 2023, possano essere effettivamente destinati ad interventi di riqualificazione degli impianti sportivi esistenti nella Capitale e di ogni altra infrastruttura alle medesime finalità dedicata; gli stessi fondi possano essere distribuiti, più in generale, su un programma più ampio ed esteso di provvedimenti ed azioni di rigenerazione urbana della città di Roma''. 

LE MOZIONI DELL'OPPOSIZIONE - Bocciate invece le due mozioni presentate dalle opposizioni, una depositata da Fratelli d'Italia, Lista Meloni e gruppo Misto (a prima firma di Fabrizio Ghera) e l'altra a firma Pd, Roma torna Roma e Lista Marchini (proponente Michela Di Biase) con le quali si è chiesto in modo conciso di ''confermare la candidatura di Roma ai Giochi olimpici e paralimpici del 2024 e rappresentare Roma nel percorso che la candidatura comporta, secondo quanto previsto dalle procedure Cio'' citando i ''177mila posti di lavoro stimati per la realizzazione dell'evento'' e la ''costruzione di 15 palazzetti polifunzionali dello sport nelle periferie romane'', oltre ai ''fondi per la riqualificazione degli impianti e della città''. Il centrodestra ha inoltre chiesto anche il coinvolgimento dell'Anac, l'Autorità nazionale anticorruzione, nella gestione dell'organizzazione e degli appalti. 

LA RABBIA DEL COMITATO PROMOTORE - Non sono mancati momenti di tensione e polemiche. Presente in Aula, infatti, la coordinatrice generale del Comitato promotore di Roma 2024 Diana Bianchedi che avrebbe voluto dire la sua durante il Consiglio. La maggioranza ha però stabilito di non lasciare parola agli interventi esterni durante il Consiglio straordinario. Bianchedi, si è così spostata in sala stampa insieme a un nugolo di telecamere improvvisando una conferenza e ''occupando'' di fatto metà dello spazio riservato ai cronisti.  "Oggi pensavo di poter parlare davanti al Consiglio comunale per dare le informazioni corrette per questa candidatura, perché ne abbiamo lette di tutti i colori" ha spiegato. "Avrei chiesto si consiglieri di sedersi con noi e rivedere il progetto, molti lo hanno fatto, come gli ambientalisti che si sono seduti al tavolo con noi e abbiamo discusso insieme di aree verdi e riqualificazione del Tevere. Ieri mattina mi è arrivata anche una lettera dei sindacati che ci hanno confermato il loro sostegno. Ma i consiglieri hanno detto che non posso parlare". La decisione di non far partecipare esterni ha causato le polemiche dell'opposizione: "Avete paura del confronto, chiediamo solo la possibilità di far intervenire persone esterne come avviene normalmente in ogni Consiglio straordinario. Volevate fare una casa di vetro, invece prendete ordini da Milano", l'intervento in Aula da parte del capogruppo della Lista Marchini, Alessandro Onorato.

IL VICESINDACO - "Sono convinto che non ci sarà alcuna ritorsione da parte del Coni e del Governo. C'è massima fiducia e rispetto tra Istituzioni. Ecco perché sono sorpreso dal fatto che oggi qualcuno dica che i 100 playground del Coni non si faranno più" le parole del vicesindaco Daniele Frongia, parlando in aula Giulio Cesare. "C'è stato chiesto di non fare paragoni eppure proprio oggi molti consiglieri hanno fatto paragoni con il Giubileo del 2000 parlando di un successo. Io ricordo che Rutelli allora promise la linea C ma dopo 20 anni l'unica certezza è che quest'opera è costata 1 miliardo in più" ha continuato. "Quello che vogliamo fare e che stiamo già facendo è sbloccare la paralisi che abbiamo trovato e nel frattempo restiamo con il vizio dell'onestà".

OPPOSIZIONE - "La scelta che sta facendo questa nuova maggioranza è un danno grave per la città in termini di opportunità. Il vostro è un voto determinato dalla paura, un sindaco che si è candidato con lo slogan ''coraggio'' oggi fa un passo indietro" le paroel del capogruppo del Pd in Campidoglio, Michela Di Biase. "I rappresentanti del Coni e dello sport italiano sono stati umiliati per la seconda volta da questa amministrazione. La prima volta hanno aspettato fuori dalla porta del sindaco mentre lei era pranzo, oggi non sarebbe cambiato niente se aveste dato loro la dignità di spiegare. Chi si dimostra tanto forte nell'impedire agli altri di parlare è tanto debole nelle sue convinzioni" ha detto Roberto Giachetti.

Fratelli d'Italia ha invece inscenato una protesta. ''Prima grillini, adesso coniglietti'' e ''Chi ruba in galera, chi ha paura a casa'': questi i cartelli esposti, con tanto di carote in mano, dal capogruppo di Fratelli d'Italia, Fabrizio Ghera che insieme ai colleghi di gruppo Francesco Figliomeni e Andrea De Priamo e alla consigliera della Lista Con Giorgia, Rachele Mussolini, ha ''occupato'' con un blitz la presidenza dell'Aula, costringendo il presidente Marcello De Vito (M5S) a sospendere la seduta e a procedere a un richiamo all'ordine.

LA REGIONE - Ieri invece in Regione è stato approvato a maggioranza un ordine del giorno a sostegno della candidatura di Roma. L'atto di indirizzo è stato presentato dal capogruppo del Pd Massimiliano Valeriani e sottoscritto da sedici esponenti sia di maggioranza che di opposizione. Nello specifico, impegna il presidente della Regione Nicola Zingaretti "a farsi parte attiva nei confronti del sindaco di Roma Capitale nel perorare la conferma della candidatura della città di Roma a ospitare i giochi olimpici e paralimpici del 2024 per garantire l'interesse dei cittadini romani e italiani a poter usufruire di una simile opportunità economica e culturale". Bocciato un ordine del giorno presentato dai rappresentanti del Movimento 5 stelle teso a favorire un'intesa con il governo per sbloccare fondi statali e comunitari da destinare alla città di Roma "prendendo anche in considerazione le risorse eventualmente riferibili ai risparmi derivati a fronte della mancata candidatura".

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