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Consiglio comunale on line, dai microfoni spenti all'obbligo di "presentabilità" per i consiglieri: ecco le nuove regole

Approvata in Consiglio la proposta di modifica al regolamento vigente che prevede appunto una versione web dell'Aula, ormai adottata da inizio pandemia

Fonte Agenzia Dire - Webcam e microfoni spenti se non interviene, per evitare "incidenti", poi l'obbligo di mantenere una certa "presentabilità personale" nel rispetto dell'istituzione, fino alla disciplina del voto elettronico e della presentazione degli atti in modalità telematica. Ora l'Assemblea capitolina ha una versione on line disciplinata nel dettaglio, grazie al documento approvato in Consiglio con 35 voti favorevoli (M5S, Pd e Lega) e 2 astenuti (FdI).

La proposta di modifica e integrazione al regolamento vigente del Consiglio comunale, presentata dal presidente Marcello De Vito e dalla vicepresidente Sara Seccia, che va a disciplinare per la prima volta lo svolgimento in audio-videoconferenza - che con l'emergenza coronavirus è temporaneamente diventata la modalità principale - delle riunioni dell'Aula e delle sue articolazioni organizzative e funzionali, come ufficio di presidenza, conferenza dei capigruppo e commissioni. 

Microfoni spenti e "presentabilità personale"

La delibera introduce nel regolamento la possibilità che "qualora per esigenze connesse alla temporanea indisponibilità dell'aula Giulio Cesare o di altra sede, abituale od occasionale, di riunione in presenza fisica nonchè al fine di tutelare l'incolumità o la salute pubblica ovvero laddove sia stato dichiarato dalle Autorità di Governo nazionale uno stato di emergenza che interessi il territorio cittadino, le adunanze dell'Assemblea capitolina e delle sue articolazioni organizzative e funzionali possono tenersi in audio-videoconferenza nelle forme e con le modalità di cui all'articolo 109-bis". 

Articolo 109-bis che viene, anch'esso, introdotto con il provvedimento e che prevede che le riunioni di Aula, ufficio di presidenza, capigruppo e commissioni si svolgano nel rispetto dei criteri di: trasparenza; tracciabilità; pubblicità; possibilità di identificare con certezza - anche ai fini della redazione del relativo verbale - tutti i soggetti che partecipano o intervengono alla riunione; possibilità di regolare efficacemente l'ordinato andamento delle riunioni; possibilità, per i tutti i partecipanti alle riunioni, di intervenire in tempo reale nelle discussioni e in ogni altra fase dei lavori. L'articolo introduce anche alcune regole di comportamento e abbigliamento, con un'attenzione particolare ad assicurare "forme di presentabilità personale che garantiscano il decoro dell'istituzione" e a tenere spenti i microfoni, per evitare "incidenti", "salvo che al momento in cui il presidente conferisca la parola". In caso di inosservanza , dopo aver richiamato all'ordine coloro che se ne rendano autori, il presidente pò disporre la temporanea disattivazione del microfono, senza pregiudizio di altri provvedimenti disciplinari.

Il voto on line

Questo perchè, spiega l'articolo 109-bis, "ciascun consigliere o altro soggetto chiamato a partecipare o a intervenire, per ragioni d'ufficio o in audizione, alle riunioni telematiche dell'Assemblea capitolina e delle sue articolazioni è personalmente responsabile dell'utilizzo non corretto, anche da parte di terzi, del proprio account di accesso al sistema di audio-videoconferenza (piattaforma) e dell'utilizzo improprio del microfono, della telecamera e di ogni altro dispositivo di connessione telematica impiegato, anche se attivato in via accidentale".

La delibera disciplina anche il voto elettronico: "Alla verifica delle presenze nonché all'effettuazione delle votazioni su ogni atto, questione e decisione, si procede, con modalità idonee a certificare la corrispondenza tra voto espresso e colui che l'abbia formulato, esclusivamente mediante appello nominale ovvero tramite sistema elettronico. In caso di appello nominale ogni singolo consigliere rende espressa dichiarazione di partecipazione alle operazioni di voto manifestandone la relativa formula (voto favorevole, voto contrario o astensione) ovvero di non partecipazione alla votazione (assenza)". 

Per quanto riguarda la presentazione degli atti "ad eccezione del caso delle mozioni che, ai sensi dell'articolo 58, rivestano carattere di urgenza, ciascun atto che debba essere posto all'esame dell'Assemblea in corso di seduta e che non sia sottoposto, a norma di Regolamento, a preventiva iscrizione all'ordine del giorno, è depositato, in formato non modificabile e nei termini previamente fissati in sede di Conferenza dei Presidenti dei Gruppi, mediante la sua allegazione negli appositi spazi disponibili sul sistema di audio-videoconferenza".

"Mi sembrava opportuno che gli organi assembleari e consiliari si riunissero anche in un periodio di emergenza - ha commentato De Vito - avvertivo l'importanza che ci si radunasse nello svolgimento della nostra funzione. Il servizio è stato implementato e siamo riusciti anche a mandare tre commissioni in contemporanea in diretta streaming, sono stati approvati oltre 150 atti e abbiamo consentito la prosecuzione del dibattito democratico in città. Spero si possa tornare in Aula quanto prima, stiamo osservando l'andamento della curva dei contagi - ha sottolineato il presidente - ma questo regolamento introduce la possibilità di ricorrere allo strumento della videoconferenza anche laddove manchi un'ipotesi di copertura della legge nazionale".

Tutto inizia, ha spiegato Seccia, "quando a gennaio 2020 un Dpcm delibera lo stato di emergenza, rinnovato fino a gennaio prossimo, e introduce la modalità della videoconferenza per la tutela dell'incolumità della saluta pubblica e anche di noi consiglieri. L'Assemblea capitolina non aveva altre modalità per riunirsi e per lavorare rispettando anche scadenze di legge come nel caso del bilancio. Un ringraziamento va al presidente De Vito e agli uffici per questa modalità telematica con cui abbiamo potuto portare avanti le sedute". 

Questa delibera, ha proseguito la vicepresidente, "depositata a giugno, va a ricalcare la disposizione Presidenziale 5 del marzo scorso a firma De Vito sulle modalità di svolgimento di commissioni e Aula che, anche con un rallentamento, ci hanno aiutato a lavorare. Questa delibera fa in modo che nel futuro, se dovesse esserci un'altra emergenza, saremo pronti a applicare questi articoli del regolamento senza indugi".

Oltre alle nuove regole per la convocazione e lo svolgimento delle sedute, ha sottolineato Seccia, "si aggiunge la necessità di garantire il decoro dell'istituzione. Qualche inconveniente può succedere se si accende il microfono o la telecamera, ma abbiamo voluto evitare casi eclatanti, pure successi in altri Consigli dove c'è stato qualcuno che seguiva l'Aula dalla spiaggia. Abbiamo inserito, inoltre, la responsabilità da parte di coloro che si collegano dell'uso corretto del microfono e della telecamera, anche se attivati in via accidentale". Con questa integrazione del regolamento, ha concluso l'esponente pentastellata, "vogliamo evitare di ricorrere a provvedimenti d'urgenza se si dovrà affrontare un'altra fase complessa. La vera attività consiliare si fa in Aula e di persona, quella della teleconferenza non è una modalità ordinaria, ma nella delibera elenchiamo i casi in cui vi si può ricorrere, cercando di aggiungere un tassello in più alla nostra attività consiliare". 

"Uno strumento utile e prezioso che garantisce la democrazia e i diritti delle opposizioni anche in un periodo difficile come quello che stiamo vivendo" ha detto il consigliere della Lega, Davide Bordoni, che ha espresso voto favorevole. Mentre per il consigliere di Fdi, Francesco Figliomeni, il cui gruppo si è astenuto, "tutto ci può dividere, ma le regole del gioco si fanno tutti insieme. Questa delibera ci è stata presentata già pronta, ma il nostro senso di responsabilità ci porta a valutare il merito anche se il metodo ci lascia perplessi perchè non sono stati coinvolti nè l'altro vicepresidente, ovvero il sottoscritto, nè i segretari d'Aula. Ringrazio gli uffici e il presidente grazie ai quali siamo riusciti in emergenza a portare avanti il percorso dell'Aula e delle commissioni, ma lo strumento della videoconferenza non deve diventare una regola nè un'eccezione semplice, deve rappresentare una risorsa di alta eccezionalità. Speriamo di tornare presto in Aula a guardarci negli occhi". 

Nell'aula Giulio Cesare, ha commentato la consigliera Pd Giulia Tempesta, "non solo è più piacevole partecipare ai lavori, ma si consente anche un migliore coordinamento delle sedute. Ci siamo trovati in emergenza e abbiamo trovato questa modalità. La delibera in questione deriva dall'eccezionalità che stiamo vivendo. Questa eccezionalità però non deve diventare quotidianità. Il lavoro in questo modo per gli uffici è triplicato. Nella speranza che si torni presto in presenza, questa delibera intanto può essere uno strumento utile e pertanto è utile inserirlo nel regolamento, pur sperando che situazioni simili non si verifichino più. Per questo abbiamo votato favorevolmente".


 

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