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M5s, i Probiviri cacciano la "ribelle" Montella: consigliera espulsa dal Movimento

Montella potrà rivolgersi entro 5 giorni dalla comunicazione del provvedimento, al Collegio di garanzia per far valere le proprie ragioni. Da mesi liti continue con gli altri membri del gruppo capitolino

Alla fine la decisione è arrivata. La consigliera Monica Montella è stata cacciata dal Movimento Cinque Stelle. Il Collegio dei Probiviri, riunitosi in via telematica lo scorso 4 aprile, ne ha disposto l'immediata espulsione per violazione del Codice etico e dello Statuto. Il provvedimento è firmato dai componenti del collegio Raffaella Andreola, Jacopo Berti e Fabiana Dadone. 

L'intervista di Montella a RomaToday

La decisione è arrivata in seguito all'atto di comunicazione di avvio procedimento disciplinare del 19 febbraio 2020 con il quale si prendeva atto, si legge, "dell'allontanamento dal gruppo consiliare del Movimento 5 stelle, riconducibile a ripetute condotte in difformità alle linee di azione politica decise a maggioranza dal gruppo, oltre che a ripetute assenze in merito alle votazione nelle commissioni a cui partecipa". 

Le violazioni contestate alla consigliera

Le violazioni contestate alla consigliera capitolina, come riportato dall'agenzia di stampa Dire, riguardano l'articolo 11 dello Statuto del Movimento alle lettere H (gravi violazioni dei doveri previsti, mancanze che abbiano provocato o rischiato di provocare una lesione all'immagine o una perdita di consensi per il M5S od ostacolato la sua azione politica, gravi violazioni degli impegni assunti all'atto di accettazione della candidatura, rilascio di dichiarazioni pubbliche relative al procedimento disciplinare) e M (reiterate e ingiustificate assenze dai lavori dell'assemblea elettiva di riferimento e del gruppo, mancato rispetto delle decisioni assunte dall'assemblea degli iscritti con le votazioni in rete). E ancora l'articolo 3 che prescrive di "astenersi da comportamenti che possano pregiudicare l'immagine o azione politica del MoVimento 5 Stelle" e di "concorrere attivamente all'azione politica del Movimento 5 Stelle, avuto riguardo alla propria situazione personale ed alle proprie capacita'". Tra le violazioni anche quella riferita all'articolo 3 del Codice etico, secondo cui è fatto obbligo di "compiere ogni atto funzionale all'attuazione e realizzazione del programma del Movimento 5 Stelle e ad astenersi da qualsivoglia comportamento che possa risultare di ostacolo per l'attuazione e realizzazione del programma medesimo". 

Sempre nel provvedimento si legge che  "non sono giunte memorie difensive" della consigliera. Che invece fa sapere di aver inoltrato la memoria "in data 29 febbraio 2020 all'indirizzo di posta elettronica 'Collegio Probiviri' (collegioprobiviri@movimento5stelle.it), nei termini previsti". Montella ora avrà la possibilità, entro 5 giorni dalla comunicazione del provvedimento, di rivolgersi al Collegio di garanzia per far valere le proprie ragioni.

Liti continue e dissapori 

Di un addio di Montella si parla ormai da mesi. Lei ha sempre dichiarato di voler restare nel gruppo al netto dei continui litigi e votazioni contrarie ai provvedimenti dei colleghi. Dalla liquidazione di Roma Metropolitane, all'ultimo bilancio di previsione alla discarica in Valle Galeria. Sono diversi i punti che hanno segnato l'allontanamento graduale di Montella dai suoi, con i rapporti tra le parti sempre più aspri. "Credo che il M5s sia un'altra cosa (da quello che è oggi a Roma, ndr) che sia quello per cui ho impegnato tanti anni di attivismo, e che oggi purtroppo a Roma non esiste più. Non hanno rispettato il programma" dichiarava in un'intervista recente rilasciata al nostro giornale. Lo strappo era inevitabile. 


 

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