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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

Consigli in presenza o virtuali, lite tra grillini a colpi di note stampa: De Vito smonta il capogruppo Pacetti

"Le istituzioni devono dare il buon esempio". Così il presidente d'Aula risponde al consigliere, che invece si è detto contrario al rientro in Assemblea

"Le istituzioni devono dare il buon esempio. Mi spiace per la posizione di Pacetti". Parla il presidente del Consiglio comunale Marcello De Vito. E smonta pubblicamente il suo capogruppo. Una lite, l'ennesima tra i grillini di maggioranza, stavolta sul ritorno alle sedute d'aula in presenza, dopo tre mesi di assemblee on line sulla piattaforma Microsoft Teams. 

La città prova a ripartire e a convivere con gli strascichi del coronavirus. Anche le istituzioni capitoline si preparano, o dovrebbero prepararsi, a tornare a occupare i luoghi della partecipazione democratica. I gruppi politici sono tutti d'accordo, dal Pd a FdI alla Lega a Roma torna Roma. Tutti tranne il M5s. Rimarrebbe ancora a casa il consigliere grillino, capogruppo, Giuliano Pacetti. "Presidente il M5S non ha espresso un voto favorevole al ritorno in Aula, nella prossima capigruppo chiederemo che le sedute continuino sulla piattaforma Teams fino al termine dell'emergenza" scrive oggi sulla chat della piattaforma virtuale dell'Aula dedicata ai consiglieri, durante quello che in teoria doveva essere l'ultimo consiglio virtuale. 

Domani infatti si terrà la prima seduta, ore 15, a palazzo Senatorio, con tutti i distanziamenti del caso, come stabilito nell'ultima capigruppo e comunicato ai consiglieri. Ora però Pacetti vorrebbe ridiscutere la scelta, nonostante si fosse inizialmente espresso per l'alternanza aula-video durante la settimana. E De Vito lo attacca pubblicamente in un comunicato stampa. 

"Nel momento in cui le attività, i bar, i ristoranti, le palestre, i parrucchieri, i centri estetici rialzano con fatica le saracinesche, in un contesto in cui nell'intero Lazio si registrano appena 9 casi di Covid al giorno e in un momento in cui la popolazione prova a ripartire e reagire con determinazione e fiducia, credo che le Istituzioni ed i rappresentanti dei cittadini debbano dare per primi il buon esempio e il segnale" scrive il presidente. 

"Diversamente, si dimostrerebbe di temere il confronto con la cittadinanza e ci si porrebbe al di sopra di essa. Ne sono convinto pur essendo un forte assertore dell'ottima esperienza istituzionale dei Consigli in videoconferenza - continua ancora - grazie ai quali si è potuta garantire la prosecuzione del dibattito democratico e di cui durante la seduta di domani comunicherò i dati esatti. Do quindi per scontato, anche sulla scorta della precedente capigruppo, che il buonsenso del M5S prevarrà e che non si dia un pessimo segnale ai cittadini". Già, perché in realtà Pacetti aveva dato il suo assenso alla proposta di una 'settimana mista', con sedute divise tra videoconferenza e in presenza.

Ormai non si contano più gli scontri diretti dentro la maggioranza. Niente si fa per sotterrare le crepe e tentare di dare almeno un'immagine di finta unità a un anno dall'appuntamento con le urne. Dalla raccolta porta a porta alla Ztl al caso Roberta Della Casa, la presidente sfiduciata che Raggi ha riposizionato in municipio come sua delegata, dalla delibera De Vito per l'istituzione di un Forum per Roma (il presidente ha presentato un esposto ai probiviri contro tre consiglieri) alla ricandidatura di Virginia Raggi. Il terreno di gioco è ormai un campo minato. E ogni divergenza di vedute sembra dissotterrare tensioni, sempre meno nascoste, sempre più alla luce del sole. 

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