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I giovani del Pd sono stufi: "Sezioni e iscritti ignorati, stiamo perdendo ennesima occasione"

In vista del congresso romano si agitano sempre di più gli under 35 dem, che a questo punto sembrano sempre più in procinto di esprimere una candidatura

Adesso gli under 35 battono i pugni sul tavolo e chissà che non ne esca una candidatura, anche se loro non si sbilanciano. I giovani del Pd sono quelli che, gira e rigira, a ogni congresso e in ogni fase decisiva per il partito finiscono per non toccare palla: sì, a livello amministrativo piazzano consigliere e consiglieri, nei municipi hanno anche degli assessori, ma poi al tavolo delle decisioni interne chi dà le carte è qualcun altro. 

L'iniziativa politica dei Giovani Democratici

Così da qualche settimana un gruppo di loro, soprattutto eletti e referenti dei municipi II, III, VII e X, ha fatto partire un giro di incontri pubblici, quartiere per quartiere, nei quali hanno aperto il dibattito sull'idea di città che bisognerebbe avere e di conseguenza sull'idea di partito e di linea che si dovrebbe avere. E il punto di vista principale è il loro, fuori dalle appartenenze. Tanto che il nome della piattaforma è "Roma per noi". 

La base contro "le decisioni prese da altri"

Mentre a livello regionale il congresso si delinea ufficialmente con una sfida tra Daniele Leodori e Mariano Angelucci, il primo sostenuto anche dai manciniani, per il congresso romano - che non prevede primarie aperte, ma solo consultazioni nei circoli - c'è ancora un lavoro dietro le quinte che necessita di ulteriori approfondimenti. Ma questa attività non viene vista affatto bene dai Giovani Democratici: "Nel Pd troppo spesso le decisioni vengono assunte in camere di concertazione limitate ai vertici - accusano - gli iscritti, le sezioni, non contano più nulla. Anche la preparazione al congresso imminente sembra star ricalcando queste logiche, mentre quello che andrebbe fatto è dare voce e spazio a tutti quei militanti e a tutte quelle militanti che quotidianamente si impegnano nel proprio piccolo per portare un contributo che possa riavvicinare finalmente il Pd alle persone".

Chi appoggia la piattaforma "Roma per noi"

La piattaforma, che si muove con la "benedizione" di alcuni esponenti dell'assemblea capitolina (tra questi Nella Converti, che ha partecipato ad alcune delle assemblee, come a quella inaugurale a Snodo Mandrione) ha ricevuto anche l'apprezzamento esplicito da parte di Daniele Torquati, presidente del XV municipio e - anche se lui non conferma - probabile candidato contro Enzo Foschi, espressione dell'area zingarettiana. Ma non è detto che "Roma per noi" faccia confluire la sua preferenza su chi è già in campo (almeno in base a quanto viene ripetuto da più fonti). 

"Rischiamo di buttare l'ennesima occasione"

Ad oggi, infatti, la preoccupazione principale per i Giovani Democratici è far capire ai notabili del Pd che la misura è colma: "Vediamo quasi sempre le nostre idee e intraprendenza cadere nel nulla - dicono - subendo scelte assunte altrove. Andando avanti così, lasciando che il congresso non servisse a esprimere una comunità, anche stavolta perderemmo l'ennesima occasione". A cosa porterà questa iniziativa dal basso? Ci vuole ancora pazienza, a metà giugno sarà tutto più definito.

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