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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

Concorso al Comune di Roma, c’è chi chiede annullamento: “Violata regola dell’anonimato”

Dalla Lega l’esposto all’ANAC su presunte anomalie riscontrate nella procedura relativa alla selezione dei dirigenti: “Codice a barre posto in un secondo momento, test facilmente sostituibile”

Codici a barre consegnati ed apposti sulle buste in un secondo momento tanto da far temere che la regola dell’anonimato sul test svolto e consegnato sia stata trasgredita. Sul concorso al Comune di Roma si abbatte l’esposto della Lega che chiede l’annullamento delle prove per l’assegnazione dei posti da dirigente. 42 quelli in palio, circa mille i candidati che hanno inaugurato il “concorsone” che coinvolgerà in tutto 230mila persone iscritte per i vari profili: dagli assistenti sociali agli avvocati, tecnici informatici, funzionari e istruttori amministrativi, vigili. 

Concorso al Comune di Roma: un esposto chiede annullamento

“Appare alquanto grave quanto accaduto durante la prova preselettiva del concorso da dirigenti indetto da Roma Capitale. Al termine della prova gli assistenti hanno ritirato il foglio di risposta a lettura ottica, che, pur inserito in busta chiusa assieme ad un cartoncino coi dati anagrafici del candidato, era oggettivamente potenzialmente sostituibile, proprio perché il codice a barre è stato apposto in un secondo momento, ad opera della commissione e dei suoi collaboratori” - hanno scritto in una nota Fabrizio Santori e Monica Picca, esponenti della Lega che hanno firmato l’esposto all’ANAC, l’Autorità Nazionale Anticorruzione. Il punto da chiarire è se davvero ci siano state gravi difformità delle procedure di svolgimento delle prove preselettive. Lo pensano alcuni candidati che hanno segnalato la presunta anomalia. Sul punto sarebbero state inviate anche delle note da parte dei sindacati per evidenziare la difformità delle istruzioni pubblicate sul sito rispetto al  modus procedendi dello svolgimento della prova. 

La Lega vuole annullare la selezione dei dirigenti: "Violata regola anonimato"

“I sospetti non sono stati certo fugati dalla possibilità, data a chi ha voluto, di assistere alle procedure di abbinamento. Quanto accaduto in aggiunta alla presenza, tra i nomi che hanno superato la prova, di figure al servizio di uffici di immediato supporto all’attuale governo capitolino, fanno apparire evidente il fatto che la regola dell'anonimato è stata palesemente violata".

Dall’Anac alla Sindaca, passando per il Prefetto di Roma e il Ministro per la Pubblica Amministrazione sono stati tutti avvisati dell’esposto. “Ci auguriamo che intervengano ordinando gli opportuni accertamenti in ordine ai fatti così come esposti dettagliatamente, valutando - dicono Santori e Picca - la sussistenza di eventuali profili di illegalità o illegittimità e se nel caso venissero confermate le anomalie descritte, di disporre l’adozione di provvedimenti risolutivi e urgenti per l’annullamento della prova preselettiva e di conseguenza del bando di cui sopra, ancora in fase di svolgimento, prevedendo una nuova selezione con modalità che consentano ai candidati di concorrere tutti alle stesse condizioni”. 
 

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