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100 comunità energetiche in 100 comuni: il Lazio raccoglie la sfida della transizione ecologica

Zingaretti: "Vogliamo far diventare la nostra regione un grande laboratorio green"

Riducono l’impatto sull’ambiente e consentono un risparmio contro il “caro bollette”. Le “comunità energetiche rinnovabili” mirano ad ottenere questo duplice obiettivo, da realizzare attraverso l’installazione d’impianti per la produzione e l’autoconsumo di energia rinnovabile.

Le comunità energetiche rinnovabili

La prima comunità energetica nella regione (CER) è stata lanciata a Ventotene. Ma è destinata ad essere presto in ottima compagnia: l’obiettivo dell’ente governato da Zingaretti, annunciato nel corso di un’apposita conferenza stampa, è quello di arrivare entro la fine dell’anno a “100 comunità in 100 comuni”. Un risultato che ha il sapore della sfida sul quale la regione vuole scommettere, avendo, a disposizione, un patrimonio di 110 milioni di euro.

Il Lazio come laboratorio green

“Dal Lazio è partita qualche tempo fa una sorta di mobilitazione, un’onda verde che ha coinvolto le Comunità energetiche rinnovabili con uno straordinario progetto che investe oggi Università, Comuni, associazioni e i cittadini di ogni età e soprattutto quelli più giovani – ha premesso il governatore Zingaretti – Siamo in tanti e condividiamo un obiettivo: far diventare la nostra regione un grande laboratorio green per far crescere l’Italia. Una sfida comune che vinceremo grazie a un investimento complessivo di 110 milioni di euro di PNRR e Fondi Ue 2021-2027 e risorse regionali”.

La domanda di CER

I numeri su cui il Lazio può contare sono incoraggianti. “In pochi mesi sono nate 36 Assemblee di CER attive nelle 5 province, sono state avviate attività in 12 Comuni e si è mossa una filiera di altre 149 reti di cittadini che hanno deciso di unire le proprie forze per dotarsi di impianti per la produzione e l’autoconsumo di energia da fonti rinnovabili” ha ricordato Zingaretti.

Scendendo nel dettaglio, l’assessora alla transizione ecologica Roberta Lombardi ha dichiarato che sono state attivata in tutto “36 Assemblee di CER nelle 5 province del Lazio, di cui 12 complessive a Roma (Città Metropolitana e Provincia), 8 rispettivamente a Viterbo e Rieti e 4 a Latina e Frosinone” a cui vanno sommate “le 50 proposte di CER arrivate per il bando di idee ‘Lazio in transizione’”, proposte che suggeriscono sperimentazioni con nuovi dispositivi, come le pellicole e l’asfalto fotovoltaico.

Ricadute occupazionali e fondi a disposizione

Le ricadute sono potenzialmente interessanti anche sul piano occupazionale. Perché, come aveva spiegato l’assessora Lombardi in un' intervista rilasciata a Romatoday, le occasioni di lavoro ci sarebbero state per “l’installazione e la manutenzione degli impianti” ma anche per “le figure che gestiscono il funzionamento delle CER, osservandone il comportamento e assistendo i loro membri nel miglioramento nell’uso dell’energia”.

Per vincere la sfida che farebbe compiere al Lazio un bel passo in avanti verso la transizione ecologica, servono molti soldi. Ma la regione dispone di un patrimonio di complessivi 110 milioni di euro, tra risorse regionali, fondi Ue e del PNRR. Un tesoretto che sommato alla forte domanda, spinge l’ente governato da Zingaretti ad accelerare per la nascita delle CER “quale strumento strategico per la transizione ecologica, l’uscita dalle fonti fossili nel rispetto degli obiettivi Ue e l’indipendenza energetica” che, gli scenari internazionali, rendono sempre più impellente.

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