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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Alloggi degli ex custodi, il Comune è pronto a sfrattare i furbetti

Una delibera ancora da approvare sarà discussa in commissione e poi votata in consiglio. Ad essere coinvolto, per ora, solo chi vive negli appartamenti interni agli edifici scolastici

Entro aprile dovrebbe arrivare in assemblea capitolina una delibera che stabilisce le regole per decidere chi potrà continuare a vivere negli alloggi dei custodi all'interno delle scuole di Roma e provincia e chi, invece, dovrà fare i bagagli e trovarsi una casa altrove. Il documento verrà prima lavorato nelle commissioni patrimonio e scuola la prossima settimana e poi arriverà al vaglio delle forze politiche in aula Giulio Cesare. 

Gli alloggi occupati dagli ex custodi delle scuole

Il dibattito è iniziato in realtà già dall'inizio della consiliatura, con un picco a ottobre scorso quando la commissione pari opportunità presieduta da Michela Cicculli (SCE) propose di utilizzare gli alloggi, una volta liberati, per ospitare servizi dedicati alle donne vittime di violenza. Nel frattempo un gruppo di esponenti della maggioranza (Trombetti, Converti, Fermariello e Battaglia per il Pd, Biolghini per Roma Futura, Ciani per Demos) si è messo a lavorare - in collaborazione anche con l'associazione nazionale portieri - a una soluzione definitiva. Anche perché più di un dirigente scolastico ha manifestato l'insofferenza per non poter utilizzare gli spazi occupati dagli ex custodi, che andati in quiescenza (cioè in pensione) secondo una delibera del 2009 avrebbero dovuto andarsene entro il 2012. 

La delibera comunale per stabilire chi dovrà andarsene

Adesso la politica è vicina a una svolta, anche se limitata agli alloggi nelle scuole di ogni ordine e grado: "Stiamo per sanare un'altra ferita di questa città - commenta Yuri Trombetti - la cui risoluzione è stata sempre rimandata da varie amministrazioni. Da un lato dobbiamo regolarizzare e tutelare i meritevoli, i fragili. Dall'altra mandiamo via gli approfittatori liberando spazi da riconsegnare ai territori. Chi vive negli alloggi deve avere i requisiti per l'assegnazione di un alloggio popolare e infatti da mesi abbiamo chiesto all'associazione nazionale portieri di lavorare affinché gli aderenti presentino domanda". 

Over 65 e invalidi, ecco chi avrà diritto a restare

Ma in che modo il Campidoglio deciderà chi potrà rimanere e invece chi dovrà lasciare gli alloggi? Innanzitutto dovrà fare un censimento, perché i numeri in possesso dei municipi e quelli dell'ufficio scolastico regionale non combaciano, quindi il dipartimento valorizzazione del patrimonio e politiche abitative, insieme a quello che si occupa di scuola, agli enti locali e al provveditorato dovranno fare una ricognizione dello stato degli alloggi e dei redditi di chi ci vive. Fatta questa cernita, avendo un quadro definito, si procederà a salvaguardare gli over 65 o con invalidità almeno del 74%, i vedovi e le vedove over 65 o con invalidità almeno del 74% e figli di ex custodi con invalidità almeno del 74%. 

Gli obblighi per gli inquilini: allacci e un canone uguale a quello Erp

Chi resterà dentro gli alloggi perché ritenuto meritevole di tutela dovrà pagare un canone identico a quello previsto per gli alloggi Erp e le utenze. In alternativa all'attivazione di un regolare contratto per acqua, luce e gas, gli inquilini dovranno pagare una soma forfettaria, tra 50 e 100 euro mensili a seconda delle dimensioni dell'alloggio. Non solo: il Comune chiederà anche di regolarizzare la situazione pregressa. In sostanza chi non ha mai pagato l'indennità di occupazione che ogni mese viene inviata da Aequa Roma, dovrà farlo. Altrimenti è fuori. 

L'associazione custodi: "Bene la delibera, ma noi non siamo abusivi"

Giuseppe Polimeni, presidente dell'associazione dei portieri ed ex custodi (Anpcep), si dice soddisfatto della delibera che verrà approvata: "Sono d'accordo sui capisaldi contenuti nel documento - fa sapere a RomaToday - ma voglio sottolineare che gli ex custodi non sono abusivi. In base alle concessioni che ognuno di noi ha avuto, in alcuni casi cinquant'anni fa, noi abbiamo tutti diritto a stare dove stiamo. Sono le delibere successive, come la 1254 del 1999 e la 329 del 2009 che hanno stabilito il rilascio degli alloggi. Abbiamo sempre pagato i 100,52 euro di affitto e le utenze. Siamo contenti che il Comune si sia impegnato a tutelare le persone fragili evitando che finiscano in strada". Polimeni, infine, tiene a specificare che gli ex custodi non sono solo quelli delle scuole di ogni ordine e grado: "Ci sono quelli dei cimiteri, dei musei, dei parchi e delle ville storiche e nei centri sportivi - fa sapere - parliamo di oltre 900 famiglie solo a Roma, oltre 1.000 se consideriamo anche la provincia". 

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