rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica San Lorenzo / Via dei Lucani

In via dei Lucani gli immobili vanno all'asta e Communia rischia lo sgombero

Gli edifici abbandonati di proprietà della Saco Spa saranno battuti il 20 dicembre per ripagare i debiti, ma la giunta Raggi ad agosto aveva deliberato l'esproprio: "Gualtieri riprenda in mano quel progetto"

L'esperienza di Communia, spazio sociale autogestito nato nel 2013, rischia di finire entro Natale. Buona parte del quadrante di San Lorenzo compreso tra via dei Lucani e via dello Scalo, infatti, verrà messo all'asta il 20 dicembre dai curatori fallimentari, che hanno preso in mano quasi due anni fa il dossier relativo al crack finanziario della Saco Spa, azienda marchigiana del settore delle costruzioni. La società ascolana, infatti, è proprietaria di circa un terzo degli edifici ormai abbandonati in quell'angolo del quartiere, teatro a ottobre 2018 dell'omicidio della sedicenne Desiree Mariottini. 

Uno degli immobili che finiranno all'asta, al civico 33 di via dello Scalo, è occupato da quasi 8 anni e al suo interno nel tempo sono nate esperienze di welfare dal basso, socialità, tutela dei diritti che hanno caratterizzato la storia recente del quartiere. Communia, insieme alla Libera Repubblica di San Lorenzo, ha già fatto sapere che non farà passare inosservata una decisione "che arriva dopo anni di trattative e lotte dal basso che cercano di strappare il quartiere alla speculazione selvaggia". 

L'esproprio mai partito e il progetto partecipato

La messa all'incanto degli stabili arriva in una delicata fase di passaggio e pochi mesi dopo una delibera dell'ormai ex giunta Raggi che stanziava 20 milioni di euro per l'esproprio degli immobili: "Il procedimento è rimasto bloccato - spiega Marco Filippetti di Communia - perché essendoci di mezzo modifiche urbanistiche sostanziali e un investimento di denaro pubblico, si sarebbe dovuto riunire il consiglio per approvare. Ma era agosto, mancava un mese alla fine della consiliatura e non era possibile approvare nulla che non fosse urgente o straordinario. Peccato perché, anche se non abbiamo mai appoggiato l'amministrazione Cinque stelle, quello che aveva fatto per via dei Lucani era positivo, lanciando un percorso partecipativo e recependo in buona parte le nostre proposte di rigenerazione urbana, con verde pubblico, spazi per lo sport aperti a tutte e tutti, luoghi di socialità, laboratori artigianali". 

Il precedente delle ex fonderie Bastianelli

cantiere ex fonderie bastianelli

Il tema centrale è sempre lo stesso: la gentrificazione. Un fenomeno che Communia e gli storici residenti di San Lorenzo conoscono bene e che è balzato agli onori delle cronache già nel 2012, quando ha preso il via l'iter per la demolizione delle ex fonderie Bastianelli in via dei Sabelli per fare spazio a modernissime unità immobiliari. Nell'aprile del 2013 Communia occupò per alcuni mesi lo stabile, prima dello sgombero e del trasferimento a 600 metri di distanza. Oggi il cantiere della Sabelli Trading Srl per la realizzazione dei "Giardini di San Lorenzo" è in corso e gli appartamenti già in vendita. 

"Il quartiere è sotto attacco degli speculatori"

"Gualtieri e Veloccia (il nuovo assessore all'Urbanistica, ndr) che posizioni hanno? - si chiede Marco Filippetti -. Noi stiamo aprendo una campagna comunicativa sui social, denunciamo che questa situazione è un'escalation nel quartiere, letteralmente sotto attacco: è iniziato con lo sgombero del Cinema Palazzo, poi con la storia del campo dei Cavalieri di Colombo che mette a rischio la sorpavvivenza dell'Atletico San Lorenzo, infine con Esc che ha ricevuto una richiesta di affitti arretrati da parte del Comune per oltre 200.000 euro, in applicazione della delibera 140, adesso tocca a noi. Con chi stanno Gualtieri e la sua giunta, con i proprietari che vogliono solo fare profitto o con le realtà che in questi anni hanno tenuto aperto uno spazio sociale, democratico, solidale e di sostegno nel quartiere?" 

L'appello di Communia e della Libera Repubblica di San Lorenzo è rivolto all'amministrazione comunale: "Se il consiglio si riunisse nelle prossime settimane approvando la delibera sull'esproprio - prosegue Filippetti - interverrebbe giocoforza un elemento ostativo per la messa all'incanto: chi comprerebbe un immobile sotto esproprio?  In alternativa, lo stesso Comune potrebbe partecipare all'asta e acquisire i lotti". 

"Non ce ne andiamo senza un progetto vero"

Come ricordano gli stessi attivisti di Communia "in una recente iniziativa a piazza dell'Immacolata, durante la campagna elettorale, Gualtieri interrogato sul destino di via dei Lucani disse che non tutto ciò che ha fatto l’amministrazione precedente è da buttare e che in ogni caso l’interesse pubblico e la partecipazione saranno al centro delle politiche urbanistiche". Un barlume di speranza per i cittadini del quartiere che dicono no a nuovi appartamenti, ma nel frattempo si mobilitano: "Entro fine novembre faremo un’assemblea con tutte le realtà di San Lorenzo - annuncia Filippetti - e invitiamo la giunta comunale a partecipare. Ce ne andremo da lì solo con la garanzia che le attività di Communia vengano tutelate e lo faremo se passa un progetto che sia rivendicabile come vittoria, se ci sarà un progetto di valorizzazione reale dell’area. Se invece passa l’ipotesi di ulteriori unità abitative, noi non faremo un passo indietro e sia noi sia i proprietari passeremo un gran brutto Natale". 

Interpellato da Roma Today, il neo assessore Maurizio Veloccia sul tema ha dichiarato: "Ci siamo insediati da pochi giorni e stiamo riprendendo in mano tutti i dossier ancora aperti. Tra i primi che affronteremo ci sarà anche quello  di via dei Lucani, insieme agli altri riguardanti la situazione degli immobili in disuso o occupati presenti a Roma".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

In via dei Lucani gli immobili vanno all'asta e Communia rischia lo sgombero

RomaToday è in caricamento