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Rifiuti, niente commissariamento per Gualtieri: il Comune si è impegnato a fare la discarica

La Regione Lazio aveva avviato l'iter per commissariare l'ex sindaca Virginia Raggi. Con il cambio di amministrazione la procedura è stata congelata

Il Comune di Roma non verrà commissariato per la gestione dei rifiuti. Contrariamente a quanto annunciato quando alla guida del Campidoglio c'era Virginia Raggi, le competenze per il settore resteranno in capo al sindaco. Come già anticipato da RomaToday, ieri la Regione Lazio lo ha specificato in una nota stampa. "Non abbiamo proceduto con il commissariamento perché il neo sindaco Roberto Gualtieri ha comunicato ufficialmente l'impegno dell'Amministrazione capitolina di dotare la città di Roma e l'Area Metropolitana di tutti gli impianti di servizio necessari per garantire un livello di autosufficienza del proprio ambito territoriale ottimale". 

La precisazione dalla Pisana è arrivata perché proprio ieri è scattato invece il commissariamento di Latina, sempre sul fronte rifiuti. Il provvedimento è la diretta conseguenza di una delibera che lo scorso maggio annunciava l'arrivo di un commissario se la provincia non avesse fatto gli impianti per garantire l'autosufficienza del ciclo. Quella stessa delibera però era arrivata anche al Comune di Roma, identica. Stesse richieste, stessa minaccia. L'iter però è andato avanti solo per Latina. A sollevare critiche pesanti contro il presidente Zingaretti gli esponenti della Lega Claudio Durigon, deputato e coordinatore regionale del partito, e Angelo Tripodi, consigliere in Regione e capogruppo: "Perché Roma non è stata commissariata vista la carenza di atti concreti da parte per uscire dall’emergenza, nonostante le diffide della Regione Lazio attraverso le delibere di giunta del 28 maggio scorso?". 

Da qui la risposta della Regione. Non serve nessun tipo di pressing sul Campidoglio, perché Gualtieri ha garantito la sua collaborazione a realizzare gli impianti, discarica compresa. "Quali atti amministrativi ha fatto il sindaco di Roma per individuare la discarica e gli impianti necessari all'autosufficienza sui rifiuti? Nessuno" tuonano i leghisti. Già, nessuno, ma evidentemente la disponibilità a realizzarne una (o più di una) ha calmato gli animi e congelato l'iter che era stato avviato come estrema ratio perché Raggi da quell'orecchio non aveva intenzione di sentire. 

Ricordiamo lo scontro perenne andato avanti anni a suon di ordinanze e ultimatum. L'ex sindaca grillina non ha mai voluto trovare un sito idoneo a ospitare una cava di smaltimento dei rifiuti nel perimetro di Roma Capitale, la Regione da parte sua l'ha sempre posta come conditio sine qua non per aiutare il Comune a trovare gli sbocchi necessari negli impianti fuori città, e risolvere così in extremis le puntuali crisi della raccolta che hanno segnato gli ultimi cinque anni. 

Una conditio che ora Gualtieri ha assicurato. Servono solo i tempi tecnici per far partire gli iter amministrativi e soprattutto serve capire dove farla, la discarica. "Dentro o fuori Roma non è rilevante - ha detto l'assessora Sabrina Alfonsi in un'intervista al nostro giornale - perché non si tratta di discariche modello Malagrotta". Non sarà rilevante ma certamente scatenerà proteste sul territorio. Come gestirle? L'idea è di rendere la cava per lo smaltimento il meno impattante possibile sul territorio, avvalendosi delle tecnologie più all'avanguardia per la sua realizzazione, e spiegandolo ai cittadini. Si punta comunque a conferire in discarica una percentuale sempre minore di tal quale incrementando, parallelamente agli impianti, la raccolta differenziata. 

Niente commissario, insomma. Il Comune farà quello che la Regione dice e quindi non c'è ragione di esautorare nessuno dalle competenze previste dalla legge. Roma avrà i suoi impianti, sia di trattamento che di smaltimento, o almeno questa è la promessa. Intanto, a proposito di promesse, in Campidoglio si corre per mantenere quella fatta ai cittadini di ripulire la città entro Natale. Il piano di pulizie straordinarie messo a punto da Ama sta procedendo non senza difficoltà. Svuotare i secchioni ma soprattutto raccogliere montagne di sacchetti da terra sta richiedendo tempi superiori alle aspettative. Sono ancora diverse le postazioni stradali critiche e in qualche municipio sono comparse addirittura le "casse ragno", macchinari con gru a rimorchio e bracci meccanici per aiutare gli operatori che da soli non ce la fanno, specie se i sacchetti sono stati distrutti dalla pioggia, e l'immondizia si è fatta tutt'uno con l'asfalto. 

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