Ambulanti, Coia: "La licenza non è per sempre. Commercianti seguano regole"
Il presidente della Commissione Commercio sul tema dell'ambulantato e delle delocalizzazioni delle bancarelle. Proteste dai rappresentanti del settore
"Tutto deve funzionare secondo le norme. Altrimenti i rinnovi delle licenze non sono più automatici. Una licenza non è un diamante, non è per sempre". Non ha usato mezzi termini oggi Andrea Coia, presidente della commissione Commercio del Comune di Roma, rivolgendosi agli operatori presenti in via del Tritone per discutere sulle delocalizzazioni dei posteggi ritenuti inidonei dal tavolo del decoro, ma anche dal Codice della strada e dal Piano generale del traffico urbano.
Durante la seduta, a cui ha preso parte anche l'assessore capitolino al Commercio, Carlo Cafarotti, Coia ha più volte spiegato che "vogliamo promuovere un dialogo positivo, affinchè si arrivi al rispetto delle regole, del decoro e del lavoro". Per questo il pentastellato ha invitato in commissione le associazioni di categoria e anche gli assessori competenti dei Municipi coinvolti dagli spostamenti, a partire dal I Municipio.
"Ma purtroppo ancora una volta la presidente Alfonsi e l'assessora Campioni ci hanno comunicato che non saranno presenti", ha notato Coia, promettendo "una ulteriore convocazione. Questa volta concorderemo prima la data - ha aggiunto - così non potranno dire di avere altri impegni".
Tant'è, a chiedere di "far proseguire le attività a questi imprenditori" è stato il consigliere Fi Davide Bordoni, che ha parlato delle delocalizzazioni "che a volte sembrano delle deportazioni. Abbiamo votato l'Osservatorio sul commercio a marzo - ha poi aggiunto - stiamo a settembre e dopo sei mesi ancora deve partire". E se Coia ha risposto che "per l'Osservatorio abbiamo riaperto i termini per le adesioni perché c'è stata poca partecipazione", Cafarotti ha tenuto a dire che "abbiamo avuto delle indagini e l'autorità è venuta spesso a farci visita. Non possiamo negare che questo ha rallentato il lavoro uffici. La struttura ha subito un terremoto e ne stiamo uscendo".
Dagli ultimi dati, "risulta che il commercio su area pubblica pesa lo 0,53% di quello che produciamo a Roma. È un settore sottile, ma ha una sua rilevanza. A fronte del blocco di nuove autorizzazioni, però, ho visto una forte crescita delle imprese dedicate. È un dettaglio su cui sto indagando". Il titolare di via dei Cerchi ha poi riportato alla commissione le evoluzioni del Tavolo del decoro, con l'inaugurazione della Cabina di regia e la disponibilità dei Municipi X, VII, XI e XV che hanno dato la loro disponibilità a ospitare i posteggi alternativi. "Il I Municipio ha espresso più volte la difficoltà a delocalizzare, un grido di aiuto a cui abbiamo risposto. La Cabina di regia ha proprio la funzione di coordinare i lavori. Ma non c'è tempo da perdere".
Critici i rappresentanti degli ambulanti, che con Angelo Pavoncello hanno sottolineato che "anche l'amministrazione deve applicare le norme. Abbiamo una sentenza del Tar che impone al Comune la presenza delle associazioni al Tavolo, ma vediamo violati i nostri diritti. E la cosa più grave è che non capiamo perchè non venga applicata la norma che dice di valorizzare il commercio su area pubblica che svolge attività tradizionali. Non è stato fatto e siamo stati costretti a rivolgerci alla Procura denunciando un abuso di potere".
A fargli eco anche Alfiero Tredicine che ha puntato il dito contro "la decisione che a Roma non debba più esserci il commercio su area pubblica mentre ci sono migliaia di abusivi. Qualcuno ci dovrà spiegare perchè noi siamo andati via e invece al Colosseo è rimasta un'edicola che vende di tutto. Vi prego di sospendere questa procedura di delocalizzazione strabica e di pianificare il commercio in maniera seria".
(Fonte Agenzia Dire)