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Politica Montagnola / Via Badia di Cava

Strage di Capaci, deposta la corona nel parco Falcone e Borsellino: “Roma non dimentica”

Meloni, Rocca ed il vicesindaco Scozzese per commemorare il 31esimo anniversario della strage

C’è il volto sorridente dei giudici che hanno fatto la storia del pool antimafia su un pino della Montagnola. E’ la foto probabilmente più nota che ritrae Giovanni Falcone e Paolo Borsellino ed è da anni affissa nel parco della Montagnola che, su richiesta dei residenti, è stato dedicato alla memoria dei due giudici. Ed è lì davanti che, questa mattina, si è celebrata una cerimonia.

Il motivo dell’iniziativa, che ha portato in via Badia di Cava la premier Giorgia Meloni, il governatore Francesco Rocca, il neoprefetto Lamberto Giannini ed il ministro della giustizia Carlo Nordio, il vicesindaco SIlvia Scozzese, è stato ricordato da Gualtieri  con un Tweet. “31 anni fa – ha scritto il sindaco sul proprio account Twitter - la strage di Capaci che strappò barbaramente la vita al giudice Giovanni Falcone, alla moglie Francesca Morvillo e agli agenti Rocco Dicillo, Antonio Montinaro, Vito Schifani. Roma non dimentica il loro sacrificio – ha ricordato il sindaco – ne mantiene vivo l’esempio di legalità e giustizia”.

“Oggi al Parco Falcone e Borsellino, a Roma, ho deposto una corona di alloro in memoria del giudice Falcone, della moglie Francesca Morvillo e degli agenti di scorta uccisi per mano mafiosa il 23 maggio 1992” ha commentato, sempre su Twitter,  la premier Giorgia Meloni. “A 31 anni dalla strage di Capaci, che coincide con la Giornata per la legalità e il contrasto alla criminalità mafiosa, desidero ricordare tutti quegli eroi, servitori dello Stato – ha proseguito il primo ministro – che non si sono piegati davanti ad alcuna minaccia o intimidazione, dedicando la loro vita alla lotta contro la mafia, per la libertà dell'Italia e degli italiani”. 

“Giovanni Falcone ha rappresentato e rappresenterà sempre la testa, il cuore e l'anima della lotta alla mafia. Le immagini della strage di Capaci dove persero la vita, oltre al magistrato, sua moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro, rimarranno indelebili nella nostra memoria – ha commentato il presidente del Lazio Francesco Rocca –  A distanza di anni, il loro esempio rimane faro di serietà e rigore per chiunque amministri la cosa pubblica. La legalità – ha aggiunto il governatore – non si traduce soltanto nel rispetto delle leggi, ma è un valore supremo cui aderire in ogni ambito della nostra vita, personale e politica”. 

La commemorazione al parco Falcone e Borsellino 2023


 

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