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Occupazioni, venerdì il primo incontro dell'era Pantaleone: resta l'obiettivo di due sgomberi entro l'estate

In cima alla lista gli immobili di via di Cardinal Capranica e via del Caravaggio

Si è tenuto venerdì in Prefettura una nuova riunione del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, il primo dalla nomina della nuova prefetta Gerarda Pantaleone. Attorno al tavolo si sono seduti la sindaca di Roma, Virginia Raggi, l'assessora comunale alle Politiche Sociali, Laura Baldassarre, quello regionale alle Politiche abitative, Massimiliano Valeriani, il questore di Roma, Carmine Esposito, il comandante provinciale dei Carabinieri di Roma, Francesco Gargaro, un rappresentante del comando provinciale della Guardia di Finanza e il comandante della Polizia Locale di Roma Capitale, Antonio Di Maggio.

L'incontro è caduto a meno di 48 ore dall'apertura delle urne per le elezioni europee, con i comizi di chiusura della campagna elettorale ancora in corso. Così la linea è stata quella della riservatezza in merito alla divulgazione di informazioni emerse. Sul tavolo della discussione c'è sempre la questione ereditata dalla collega Paola Basilone, degli sgomberi delle occupazioni. L'incontro di venerdì, secondo quanto si apprende, è servito soprattutto per presentarsi e per impostare la collaborazione tra le istituzioni sedute attorno al tavolo. 

Da un lato il lavoro per dare forma al piano sgomberi delineato negli scorsi mesi, con una 'short list' di 24 immobili selezionati in base ai procedimenti penali pendenti. Dall'altra, la più difficile da risolvere, la collaborazione sulle alternative temporanee dove le istituzioni vogliono trasferire tutte le famiglie considerate più 'fragili' per reddito e per condizioni sociali.

La prima prova, così come annunciato nelle scorse settimane, si conferma lo sgombero di due occupazioni abitative: quella di via del Caravaggio a Tor Marancia e quella di via di Cardinal Capranica a Primavalle. Quasi 650 persone in tutto, poco meno di duecento minorenni, in buona parte in lista per una casa popolare e quindi con redditi molto bassi. Circa 300 famiglie per le quali, in buona parte, andrà cercata una sistemazione alternativa. 

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