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Sabato, 20 Aprile 2024
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Colosseo, Franceschini pensa a un 'superdirettore': "Concorso pubblico per la selezione"

La novità è contenuta nella riorganizzazione del ministero dei Beni e delle Attività culturali presentata dal ministro nella sede del Collegio romano

Un superdirettore selezionato con un concorso pubblico aperto anche ai professionisti del settore stranieri. È questo quanto ha in cantiere il ministro per i Beni e le attività culturali Dario Franceschini per la valorizzazione il Colosseo e per tutta l'area archeologica della Capitale. Basta funzionari. A guidare l'Anfiteatro Flavio, come spiega l'agenzia Dire, ci sarà un dirigente di prima fascia del ministero dei Beni Culturali autonomo rispetto alla Soprintendenza. Nel progetto di Franceschini l'Anfiteatro Flavio non è l'unico nella lista dei siti prescelti.

'PRIMA FASCIA' - Otto in tutta Italia. Sempre a Roma la Galleria Nazionale d'arte moderna (Gnam) e la Galleria Borghese. Fuori dalla Capitale saranno invece Pompei, gli Uffizi, la Pinacoteca di Brera, la Reggia di Caserta, le Gallerie dell'Accademia di Venezia e anche Capodimonte. La novità è contenuta nella riorganizzazione del ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo presentata oggi dal ministro, Dario Franceschini, nella sede del Collegio romano. "Questi musei saranno guidati non più da un funzionario, ma da un dirigente di prima fascia. Abbiamo fatto una scelta per cui il livello massimo di una pubblica amministrazione lo usiamo per i massimi punti di eccellenza".

'SECONDA FASCIA' - Venti in tutto i musei interessati dalla riforma: "Abbiamo preso i nove più grandi musei italiani che avranno un dirigente di prima fascia e altri undici grandi musei che avranno un dirigente di seconda fascia". A Roma quelli che riguardano questa 'seconda fascia' sono il Museo nazionale romano, il Museo nazionale d'arte antica di Roma.

PROCEDURE SELETTIVE - Tutti questi siti potranno avere delle forme di "autonomia diretta e i direttori potranno essere scelti attraverso procedure di selezione pubblica aperte, in deroga all'attuale vincolo della pubblica amministrazione, anche rivolte a stranieri. Ci piacerebbe che o da dentro l'amministrazione o da fuori l'amministrazione questi musei siano diretti da persone che hanno delle competenze specifiche. Lo dico a scanso di equivoci: con la parola manager sembra che si prenda qualcuno che è stato bravo a commercializzare bevande o tondini di ferro e si metta a guidare un museo. Non è così. Stiamo parlando del fatto che un direttore di un grande museo debba essere un architetto o un archeologo, o uno storico dell'arte, laureato in beni culturali, che ha accumulato o per la formazione o per l'esperienza internazionale, ha acquisito competenze non sulla tutela, ma sulla gestione di un museo. Non è che prendiamo quello che si occupava di Coca cola". Tutte queste nuove figure "saranno soggette a delle procedure molto rigide di valutazione con una commissione fatta anche di esperti internazionali che li valuteranno da tutti i punti di vista". Stessi criteri di valutazione, ha detto ancora Franceschini, "per le Soprintendenze". A margine della presentazione, il ministro ha specificato che "anche gli attuali direttori potranno partecipare ai concorsi pubblici".

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