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Amazon, catena di precarietà: corteo di protesta degli ex magazzinieri

La manifestazione a Colleferro organizzata dai somministrati: "C'è uso distorto di lavoratori svantaggiati, così si aggira tetto massimo assunti a termine"

Precari sostituiti da altri precari, così di pochi mesi in pochi mesi senza dare la possibilità ad alcuno di trovare la tanto agognata stabilità. Per questo gli ex magazzinieri di Amazon a Colleferro scenderanno in piazza: un corteo, quello in programma lunedì 10 maggio, che si snoderà per le strade della cittadina toccando l’hub del colosso dell’e-commerce, la sede dell’agenzia per il lavoro Adecco e quella del Comune. 

Colleferro, la protesta degli ex magazzinieri: "Destinati alla precarietà"

"Chiederemo che una nostra delegazione possa dialogare con tutti gli attori della vicenda” - scrive il Comitato degli ex lavoratori Adecco-Amazon. “In questo territorio l’azienda Amazon sistematicamente ha sfruttato migliaia di lavoratori per pochi mesi per poi mandarli via per motivi presunti di carenza di lavoro, e poi sostituirli con nuovi precari sempre somministrati dall’agenzia per il lavoro, definizione in questo caso infausta, Adecco. Nello specifico, cosa per cui facciamo massimo richiamo ai parlamentari della Repubblica Italiana, Amazon ha attinto e continua ad attingere all’enorme bacino di lavoratori svantaggiati, selezionati appositamente così dalle agenzie per il lavoro, con lo scopo evidente di aggirare i limiti previsti dall’articolo 31, comma 2 del decreto legislativo 81 del 15 giugno 2015, poi modificato in minima parte dal decreto legge 87 del 12 luglio 2018 (il cosiddetto Decreto Dignità), che però ha lasciato intatto l’articolo del precedente decreto. In sostanza, benché la legge sia stata fatta con le intenzioni del legislatore di contrastare il precariato fissando un tetto del 30% per i lavoratori somministrati a tempo determinato e nel contempo cerchi di favorire il reinserimento dei lavoratori svantaggiati escludendoli dal suddetto limite, di fatto viene usata per tenere in piedi un precariato ancora peggiore di lavoratori svantaggiati che così si ritrovano a non avere alcuna tutela, somministrati per pochi mesi e resi succubi del solo ricatto aziendale. Ci risulta che le percentuali di lavoratori somministrati a tempo determinato, registrate nel magazzino di Colleferro, - dicono gli ex lavoratori - abbiano superato abbondantemente il 1000%, a indicazione della precisa volontà dell’azienda di ricorrere a tale sistema di sfruttamento dei lavoratori svantaggiati”. 

Ex magazzinieri Amazon: esposto alla Procura "su utilizzo distorto lavoratori svantaggiati"

Da qui la scelta di protestare, pronto anche l’esposto alla Procura della Repubblica. C’è anche l’appello ai parlamentari e ai sindacati chiamati ad intervenire sull’uso “distorto” poiché “privo di tutele” dell’esclusione di determinate categorie di soggetti “deboli”, tra cui i lavoratori svantaggiati, dal tetto massimo previsto dalla stessa legge per i lavoratori somministrati a tempo determinato. “Non deve essere più consentito ad Amazon o a qualsiasi altra azienda italiana o straniera di sfruttare il precariato di migliaia e migliaia di lavoratori svantaggiati. L’Italia è ancora una Repubblica democratica fondata sul lavoro? Noi speriamo proprio di sì”. 
 

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