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Piano rifiuti, comitati sulle barricate contro il nuovo impianto di Colleferro: "Giù le mani, basta decisioni dall'alto"

Il messaggio lanciato dal movimento Rifiutiamoli, pronto a lanciare una serie di assemblee pubbliche: "La Regione Lazio non vuole confrontarsi con il territorio"

"Giù le mani da Colleferro". È il messaggio lanciato dal movimento Rifiutiamoli alla giunta Zingaretti che ha votato venerdì scorso il piano rifiuti regionale. Nel documento, un falcone di mille pagine che dovrà passare nei prossimi mesi dal Consiglio, è prevista la riconversione dell'inceneritore di Colleferro in un compound industriale, un distretto di lavorazione dei rifiuti a freddo, senza processi di combustione, a impatto ambientale zero. O almeno questa è la promessa. A settembre partirà il bando, come annunciato dal governatore del Lazio in conferenza stampa. Ma a chiedere chiarimenti ci sono comitati e associazioni del territorio. 

Cosa dice il piano rifiuti

Nel piano, scrivono in nota gli esponenti del movimento, "si ribadisce la necessità di un impianto da 500mila tonnellate l'anno, di cui ancora non si hanno notizie sulla tecnologia, si presume per il trattamento del rifiuto indifferenziato. Si anticipa che a settembre partirà il bando di gara per la costruzione di tale impianto che si concluderà nel 2021 e che contestualmente si procederà con la dismissione delle quote di Lazio Ambiente SpA. Non si dice che si preferisce lasciare spazio ai privati su una questione molto delicata, piuttosto che favorire la posizione del neo Consorzio Pubblico Minerva, con una impiantistica magari da rivedere, ma funzionale per i Comuni consorziati, quindi con un impatto di gran lunga minore rispetto a quanto prospettato dall'alto. Si dice, infine, che verrà realizzato a Colleferro come riconversione degli impianti di incenerimento"

"Si dice basta, o meglio si è deciso basta. Il movimento Rifiutiamoli - prosegue - ha già espresso la propria contrarietà ad un impianto di tali dimensioni, ha chiesto ufficialmente all'assessore ai Rifiuti Massimiliano Valeriani un incontro pubblico a Colleferro sul tema, non ricevendo alcuna risposta. Si desume che la Regione Lazio non abbia alcuna intenzione di parlare con il territorio Valle del Sacco e che preferisca la scrittura alla parola. Carissimi decisori politici non funziona più così, il tempo delle imposizioni dall'alto, almeno dalle nostre parti, è terminato. Rifiutiamoli tornerà a breve nelle piazze e in strada richiamando l'attenzione pubblica di chi ritiene che si debba contrastare questa ipotesi di una nuova 'Città della monnezza', in un contesto, quello della Valle del Sacco, già notevolmente compromesso dall'imperversare di indagini, sequestri, incendi che riguardano casualmente tutti il ciclo dei rifiuti"

"Come movimento - conclude Rifutiamoli - la nostra è una posizione netta, ci attendiamo una voce altrettanto netta anche da parte delle amministrazioni comunali locali, nel Consorzio Minerva e non, che hanno dato il loro contributo alla dismissione degli inceneritori di Colleferro. Rivolgiamo l'appello anche ai consiglieri regionali affinchè il passaggio istituzionale d'obbligo in Consiglio possa diventare un serio momento di coinvolgimento e discussione con i soggetti direttamente interessati: i cittadini. I primi appuntamenti in assemblee pubbliche sono per il 23 e 30 di agosto in piazza Italia a Colleferro alle ore 21; in questo contesto decideremo insieme le decisioni da prendere come comunità valle del Sacco". 
 

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