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Città metropolitana, meno di un mese alle elezioni: ecco come nascerà la 'nuova provincia'

Il termine per la presentazione delle liste è fissato per i prossimi 14 e 15 settembre mentre le elezioni si terranno il 5 ottobre. Alle urne andranno in 1.685 ma il voto non avrà per tutti lo stesso peso

Città metropolitana sempre più vicina ai nastri di partenza. È fissata per i prossimi 14 e 15 settembre la scadenza per la deposizione delle liste di quanti aspirano a far parte del nuovo consiglio metropolitano. Poi, il prossimo 5 ottobre, le elezioni vere e proprie. A recarsi alle urne, che saranno allestite nella sede provinciale di Palazzo Valentini, in via IV novembre 119/A, saranno 1.685 gli elettori, ovvero il totale dei consiglieri dei 121 comuni della provincia di Roma.

GLI ELETTORI Sono 1.685, tra sindaci e consiglieri dei 121 comuni della provincia di Roma, gli elettori che il 5 ottobre prossimo arriveranno nella Capitale, presso la sede della provincia di Roma a palazzo Valentini, per votare il nuovo consiglio metropolitano. A stabilirlo la stessa provincia di Roma che ha reso noto il dato, come da regolamento, al “35esimo giorno antecedente la votazione, alle elezioni per il Consiglio metropolitano della Città metropolitana di Roma Capitale”. Specifica l'ente locale: “Il numero degli aventi diritto al voto potrebbe subire variazioni a seguito di cambiamenti nel corpo elettorale dei Comuni della provincia di Roma che dovessero intervenire entro il 4 ottobre, giorno antecedente la data delle elezioni”.

IL CONSIGLIO METROPOLITANO – Il Consiglio metropolitano sarà composto da 24 membri e viene eletto dai sindaci e dai consiglieri dei Comuni della provincia. Sono eleggibili a consigliere metropolitano i sindaci e i consiglieri comunali. Il Consiglio rimane in carica 5 anni. Primo compito: approvazione, entro il 31 dicembre 2014, dello statuto. Il vicesindaco può invece essere nominato dal sindaco metropolitano, che per legge spetta al primo cittadino della Capitale.

LE LISTE – Prossima tappa nella costituzione della Città metropolitana, la presentazione delle liste è fissata per il 14 e il 15 settembre. Le liste vanno presentate presso l'ufficio elettorale della Provincia di Roma, appositamente costituito con decreto numero 25 del 4 settembre 2014 del commissario straordinario, il prefetto Riccardo Carpino, nella medesima sede di Palazzo Valentini nelle giornate del 14 settembre (dalle 8 alle 20) e del 15 settembre (dalle 8 alle 12). Il numero dei partecipanti ad ognuna delle liste non potrà essere inferiore ai 12 e superiore ai 24. Non tutti possono presentare i propri candidati. La soglia di sbarramento è fissata al 5% del numero totale degli aventi diritto, che per la Città metropolitana di Roma è di 85 consiglieri. Quest'ultimo punto è stato attaccato dal Movimento cinque stelle che, pur avendo conseguito un buon risultato in diversi comuni fino ad assicurarsi la poltrona di sindaco in comuni come Civitavecchia e Pomezia, non ha i numeri per presentare alcuna lista. A correre lo stesso rischio, a meno di alleanze, quindi gli esponenti dei 'partiti minori' e soprattutto delle liste civiche. Tra questi anche comuni 'pesanti' come Tivoli.

LE ELEZIONI – Le elezioni, indette dal sindaco di Roma Capitale Ignazio Marino, con ordinanza numero 171 del 19 agosto, si svolgeranno domenica 5 ottobre, dalle 8 alle 20, nella sede provinciale di Palazzo Valentini, in via IV novembre 119/A, a Roma. A differenza della sottoscrizione delle liste ai fini del superamento della soglia di sbarramento, per l'elezione non vale il principio di 'una testa un voto'. Ogni consigliere avrà invece un peso proporzionato alla dimensione, in termini di popolazione, del comune di appartenenza. Si chiama 'voto ponderato' e le modalità di calcolo dei coefficienti per stabilire il 'valore' di ogni voto sono contenuti nell'allegato A della legge Delrio.

IL 'PESO' DEI VOTI - I comuni verranno suddivisi in nove fasce in base alla popolazione, da 'fino a 3 mila abitanti' a 'superiore a 1.000.000'. Nel caso della provincia di Roma, i consiglieri della Capitale avranno quindi un voto di gran lunga più 'pesante' rispetto a tutta una serie di piccoli comuni sparsi per la provincia ma anche rispetto a comuni più grandi come Guidonia o Tivoli. In quest'ottica sono diventati 'strategici', e anche molto desiderati, quei consiglieri capitolini 'neutrali' all'interno degli schieramenti partitici come Cosimo Dinoi e Alfio Marchini. Il loro voto vale molto più di quello di un eletto, per esempio, nel comune di Capranica. I sindaci della provincia sono da tempo sulle barricate.

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