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Politica Flaminio / Via Guido Reni

Città della Scienza, presentato il progetto vincitore: "Nel 2016 via ai cantieri"

Il concorso è stato vinto dallo studio 015 Viganò di Milano. Attività commerciali saranno a livello della strada mentre le case ai piani superiori. Marino: "Cambiamo il volto del quadrante"

E' Paola Viganò e il suo team dello studio 015 Viganò di Milano la vincitrice del concorso internazionale di progettazione per il quartiere della 'Città della scienza' che sorgerà al posto dell'ex caserma in via Guido Reni, al Flaminio. Ad annunciarlo questa mattina in Campidoglio il sindaco Ignazio Marino e l'assessore alla Trasformazione Urbana, Giovanni Caudo. Il concorso, bandito il 23 dicembre scorso da Cassa depositi e prestiti Investimenti Sgr, d'intesa con l'amministrazione comunale, prevede l'elaborazione di un progetto per la rigenerazione e la trasformazione dell'area che si estende per 5,1 ettari nel II municipio. 

IL PIANO - Nel progetto dovevano trovare spazio 35 mila metri quadrati di residenze, di cui 600 destinate all'housing sociale, 10mila metri quadrati di strutture ricettive e commerciali, 14mila mq di spazi e strutture pubbliche e la parte 'culturale' della Città della Scienza vera e propria che dovrebbe essere di circa 12mila metri quadrati. 

LA SELEZIONE - Il vincitore è stato selezionato da una giuria di sette persone, tra docenti, accademici e architetti, presiedutav dal professore ordinario di Urbanistica dell'università di Trieste, Paola Di Biagi. Sei invece i gruppi finalisti che a loro volta erano stati scelti tra 246 candidature provenienti da 20 Paesi diversi. Tutti e sei i finalisti hanno ricevuto un compenso per il loro lavoro di 24.000 euro.

IL PROGETTO VINCITORE - La struttura urbana contenuta nel masterplan presentato dallo studio 015 Viganò, come si legge in una nota, "ritrova la porosità negata dai grandi recinti militari, stabilendo una continuità importante tra i due assi del tridente (viale Pinturicchio a nord, viale del Vignola a sud), coinvolgendo la piazza del Maxxi". Il progetto mantiene infatti una continuità spaziale con il museo progettato da Zaha Hadid, che insiste sempre su via di Guido Reni. "Le attività commerciali sono collocate al livello stradale verso via Guido Reni, mentre la parte più interna dell'area è dedicata ai servizi di carattere pubblico". Gli appartamenti invece troveranno spazio ai livelli superiori. E ancora. "L'Hotel è collocato sul limite sud‐est dell'area, lungo l'asse parallelo a via Guido Reni" mentre "le attività collettive sono ospitate nei due edifici su viale del Vignola e destinati l’uno alle attività di associazioni locali, l’altro ad uno spazio aperto polivalente (ad esempio una serra urbana)". Venerdì al museo del Maxxi sarà inaugurata la mostra di presentazione al pubblico dei risultati del concorso. La mostra sarà visitabile fino al 5 luglio.

Città della scienza: il progetto vincitore

LA PROGETTISTA - “Abbiamo pensato a un progetto che riutilizza, rigenera e ricicla un'area ormai centrale a Roma” ha detto Paola Viganó alla conferenza stampa di presentazione. “Abbiamo proposto un luogo dell'abitare contemporaneo, diverso ma allo stesso tempo ispirato a una tradizione romana. La città della scienza diventerà un luogo importante e attrattivo e molti saranno gli spazi pubblici".

IL SINDACO - “Il ruolo di una pubblica amministrazione è quello di governare i processi di trasformazione della città tenendo sempre fermo l'obiettivo della tutela degli interessi dei cittadini” il commento del sindaco. “La rinascita delle città deve passare per il recupero dei suoi spazi inutilizzati, la grande ristrutturazione delle ex caserme di via Guido Reni con il Museo della scienza e di una parte di abitazioni e servizi per il quartiere arriva a un passaggio fondamentale. Per qualità e dimensioni è un operazione paragonabile al Beaubourg di Parigi. Siamo a una svolta capace di cambiare il volto di un quadrante della città importante anche per la presenza dell'auditorium e del Maxxi”.

L'ASSESSORE - "Abbiamo dato alla città la possibilità di sperimentare una nuova opportunità. Ci abbiamo messo 245 giorni ad approvare la delibera per trasformare l'area e adesso portiamo a casa un grandissimo risultato. Il progetto è di qualità superiore ma la cosa più portante è il segnale che a Roma si può fare” ha commentato Caudo. “Si può cambiare metodo, si possono ridurre i tempi e si può dare un contributo alla qualità. Noi siamo convinti che la città la costruisce il privato ma rivendichiamo la regia pubblica. Ora il masterplan deve passare per l'approvazione definitiva in Assemblea capitolina e poi nel 2016 partiranno i cantieri”.

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