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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

A Roma più di cinquemila sfratti in un anno: preoccupano anche le 2mila richieste in sospeso

Pubblicati i dati del ministero dell'interno sugli sfratti. Unione Inquilini: "Servono più alloggi"

Più di cinquemila sfratti in un anno. Con un trend in crescita e destinato anche ad aumentare considerevolmente E’ questo il quadro che si ricava analizzando i dati presentati dal ministero degli interni proprio sulla questione degli sfratti.  Nel periodo compreso tra il gennaio ed il dicembre 2.021 sono stati 5.986 quelli eseguiti nella regione, dei quali ben 5240 hanno riguardato Roma e la sua provincia. Un aumento dell’8% rispetto all’anno precedente e la prospettiva, all’orizzonte, di vederli incrementare ulteriormente. 

Gli sfratti, un trend in crescita

“C’è un altro dato preoccupante che quei numeri riportano. E mi riferisco alle richieste di sfratto avanzata dal Tribunale di Roma” ha sottolineato Silvia Paoluzzi, dell’Unione Inquilini. Sono infatti 2193 le richieste di esecuzione presentate dall’ufficiale giudiziario, con un incremento del 102%.“Probabilmente arriveremo ai numeri della prepandemia quando a Roma venivano eseguiti 10 sfatti al giorno – ha commentato Paoluzzi – il problema è strutturale, perché mancano gli alloggi per garantire il passaggio da una casa all’altra. Non è stato incrementato il patrimonio pubblico mentre è quello il fronte su cui si deve lavorare, magari andandole a reperire dagli enti”.

Proposte operative

La preoccupazione per il dato romano sugli sfratti appare condivisa. “Purtroppo sono dati di una sofferenza in che non fanno presagire niente di buono per i tempi che verranno – ha dichiarato Paolo Rigucci, segretario generale Sicet Cisl di Roma - A fianco dei necessari provvedimenti governativi che devono trovare una continuità superando l'attuale sporadicità di finanziamento, dobbiamo pensare al nostro livello comunale dando seguito agli impegni sulla casa contenuti nel programma del Sindaco Gualtieri”.

Secondo il segretario di Sicet Cisl, “dobbiamo abbassare la pressione sul sistema casa e alleviare le sofferenze di tante famiglie coinvolte muovendoci su tre direttrici: il preannunciato piano straordinario per l'emergenza abitativa del Comune di Roma inizi ad essere discusso e posto in essere il prima possibile; il welfare comunale sull'abitare deve prevenire le difficoltà abitative di chi non ce la fa e non arrivare a tempo scaduto; infine, occorre instaurare un canale di collaborazione tra Comune e Tribunale che possa intervenire sugli sfratti per morosità incolpevole con procedure rapide di finanziamento del debito”.

Le morosità incolpevoli 

Ad inizio giugno, anche sulla spinta delle iniziative organizzate dai sindacati e dai movimenti per l’emergenza abitativa, Campidoglio e prefettura si erano incontrati. Un appuntamento, quello a Palazzo Valentini, organizzato per studiare delle soluzioni utili soprattutto ai morosi incolpevoli. L’iniziativa, aveva spiegato l’assessore al patrimonio Tobia Zevi, era stata avviata per “individuare in anticipo i casi di fragilità per evitare di trovarci senza strumenti al momento dello sfratto”. L’ipotesi era quella di attivare, con un anticipo di due mesi rispetto all’intervento dell’ufficiale giudiziario, i servizi sociali e le soluzioni abitative necessarie ad evitare alle persone di finire per la strada. Soluzioni che, però, non sono considerate sufficienti da chi oggi, forte dei dati pubblicati, rivendica il pericolo di una crescita degli sfratti.

“Serve un protocollo d’intesa che possa garantire una gradualità negli sfratti – ha sottolineato  Unione Inquilini – ma deve essere un protocollo che viene sottoscritto in presenza della parti sociali”. Considerando che a Roma ci sono più di 2800 richieste di sfratto, presentate dall’ufficiale giudiziario, il tema resta di attualità. E in assenza di soluzioni, che potrebbero essere trovate anche “acquistando alloggi dall’Inps e dagli enti”, ha ribadito Unione Inquilini, si preannuncia un autunno caldo. 

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