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Martedì, 3 Ottobre 2023
Politica

Cinghiali, gabbie distrutte nella riserva dell’Insugherata: “Così diventa impossibile contenerli”

Gubbiotti (RomaNatura): "Per ridurre la presenza dei cinghiali dobbiamo catturarne un migliaio l'anno"

Sono tutte fuori uso le gabbie che erano state posizionate per catturare i cinghiali nella riserva dell’Insugherata. Un sabotaggio che complica la gestione degli ungulati la cui presenza, in città, non sembra diminuire.

Le gabbie all'Insugherata

Quella dell’Insugherata era la terza riserva naturale dove avevamo avviato il piano di contenimento. Prevede la cattura tramite le gabbie che lì è particolarmente complicato posizionare, perchè parliamo di un’area fortemente antropizzata, con case diffuse intorno ed anche all’interno del suo perimetro” ha premesso Maurizio Gubbiotti, presidente dell’ente regionale RomaNatura.

Le recinzioni piene di varchi 

Le gabbie rappresentano lo strumento principale per cercare di contenere la presenza di questa specie, introdotta per scopi venatori e due volte più prolifica rispetto alla razza maremmana, sopravvissuta solo in limitate aree periurbane. La sistemazione delle gabbie è prevista anche nel protocollo sottoscritto con Roma Capitale. “Ma in quel caso dovrebbero essere posizionate nel contesto urbano - ha chiarito Gubbiotti - e servirebber a prendere i cinghiali quando escono dalle riserve”.Cosa tutt’altro che infrequente perché “le recinzioni che perimetrano ad esempio il parco dell’Insugherata sono piene di varchi”. Ed i cinghiali ne approfittano, per spingersi nel territorio cittadino alla ricerca di cibo.

L'obiettivo: mille catture l'anno

Ma quanti sono i cinghiali nel comune di Roma? “E’ difficile rispondere con esattezza, perché trattandosi di comunità itineranti, sfuggono al censimento. Si stima siano comunque due o tremila - ha specificato Gubbiotti - e quindi sono tanti. Per contenerli avremmo bisogno di catturarne un migliaio l’anno”. Gli animali, una volta finiti nelle gabbie, sono poi destinati alle aziende di trasformazione che hanno vinto i bandi istituiti dall’ente regionale.
 
A fronte delle mille catture, indispensabili per ridurre la pressione ecologica di questa specie, se ne effettuano molte meno. “Non è semplice avviare un piano di contenimento. Ne abbiamo già due operativi, nella riserva di Decima Malafede ed in quella della Marcigliana. Nel complesso permettono di prendere 5/600 esemplari”.

I rifiuti che attirano i cinghiali in città

Se in quello dell’Insugherata le gabbie non venissero manomesse, si potrebbe provare a raggiungere la soglia dei mille esemplari catturati. “Anche se poi ci sono altri fattori che vanno presi in considerazione e riguardano l’interazione con l’uomo. C’è infatti chi, sbagliando, lascia loro del cibo. Ma soprattutto sono attratti dai rifiuti che trovano nelle strade”. Senza rifiuti di cui nutrirsi, diminuirebbero naturalmente anche gli ungulati. Un obiettivo che si raggiungerebbe, in tal modo, senza le soluzioni cruente tanto deprecate dagli animalisti.
 

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