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Mercoledì, 6 Dicembre 2023
Politica

Cinghiali, niente sterilizzazioni: in un anno catturati e macellati 300 esemplari

I piani di contenimento della specie sono già attivi nelle riserve naturali gestite dalla Regione. Gubbiotti (Roma Natura): “Niente cacciatori, noi usiamo le gabbie e presto le sistemeremo anche nel parco dell’Insugherata”

Le limitazioni imposte per contenere la diffusione del nuovo Coronavirus hanno reso le strade deserte. Nonostante siano pochi i romani in giro per la città, sono già cominciate ad arrivare le prime segnalazioni dei cinghiali.

I nuovi branchi

La specie, in questo periodo, attraversa la fase riproduttiva. I piccoli appena nati, quindi, a breve potrebbero iniziare le incursioni cittadine al seguito degli esemplari adulti. Una possibilità che però, questa volta, potrebbe essere scongiurata. Rispetto allo scorso anno, le istituzioni hanno raggiunto un’intesa sulle misure di contenimento della specie, particolarmente prolifica nel quadrante settentrionale di Roma dove imperversano gli esemplari introdotti per ragioni venatorie.

Gli accordi siglati nel 2019

Nella primavera del 2019 Coldiretti, Legambiente e Federparchi hanno sottoscritto un accordo con la Regione che ha stanziato 100mila euro proprio per velocizzare l’iter autorizzativo dei piani di controllo numerico della fauna selvatica. Riguarda gli esemplari che vivono nelle aree protette.  Lo scorso settembre invece, è arrivata anche la firma della Sindaca Raggi per avviare “la gestione del cinghiale nel territorio capitolino”.

Catture e abbattimenti

“Noi avevamo proposto che, una volta catturati, gli ungulati venissero trasportati in un’oasi protetta ed avevamo chiesto anche che, successivamente, potesse essere avviata una sperimentazione per la sterilizzazione degli esemplari catturati” ha ricordato Daniele Diaco, presidente della Commissione Ambiente di Roma Capitale. Lo schema di convenzione che il 27 settembre 2019 la Sindaca ha firmato, insieme a Roma Metropolitana e Regione Lazio, prevede però interventi di cattura in teleanestesia, da realizzare avvalendosi del personale veterinario delle Asl. Inoltre è espressamente indicata la possibilità di ricorrere ad “abbattimenti selettivi”.

I piani di contenimento già attivi

Grazie ai piani di contenimento, ormai attivi da circa un anno, sono stati catturati trencento capi. Sono in funzione nelle aree protette di Decima Malafede  e Marcegliana, le due riserve più grandi che abbiamo a Roma – ha spiegato Maurizio Gubbiotti,presidente di Roma Natura – a breve prenderà il via anche nella riserva dell’insugherata che è quella da cui partono tanti degli ungulati che si riversano poi a Roma Nord”. Il piano è dunque già operativo. E prevede la cattura con le gabbie ed il successivo conferimento degli esemplari alle aziende che poi ne effettuano la macellazione.  Ma riguardano i parchi regionali.

Le proteste degli ambientalisti

Lo schema di convenzione firmato da Comune, Città Metropolitana e Regione riguarda invece i cinghiali che si addentrano all’interno del territorio capitolino. In sostanza prende in considerazione gli ungulati che scorrazzano per le strade cittadine. Per l’ENPA, l’ente nazionale di protezione degli animali, non bisogna farlo partire. “Nella Capitale mancano un'efficace raccolta dei rifiuti, l'apposizione di recinzioni meccaniche ed elettriche nelle zone attigue ai parchi, l'utilizzo di dissuasori acustici o luminosi tutte misure obbligatorie e prioritarie previste dalla legge nazionale 157 del 1992 sulla protezione della fauna selvatica” ha ricordato l’Ente che chiede, per contenere la specie, di puntare su questi aspetti più che sulle gabbie.

La gestione dei cinghiali

E’ bene precisare che, finora, il ricorso ai cosiddetti “selettori” non è stato avviato. “Puntiamo con decisione sulla cattura e sul conferimento perché i cinghiali ormai sono diventati così numerosi da rappresentare una minaccia ecologica. In un secondo momento si potrà puntare sulla prevenzione, come suggeriscono gli animalisti” ha chiarito Gubbiotti. Sterilizzazioni e trasferimenti in oasi protette, per ora, non sono quindi all’ordine del giorno.
 

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