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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Cinghiali, il consigliere Diaco preso di mira dagli hater della rete: "Non mi spaventate"

Dopo l'uccisione dei cinghiali del giardino Moderni, insulti e minacce per il presidente della Commissione Ambiente Diaco: "La ferita dell’Aurelio non si rimargina, ma ci rende sempre più determinati nel proporre soluzioni incruente".

Una valanga di insulti e minacce. Contro Daniele Diaco, presidente della commissione Ambiente di Roma Capitale, si sono scatenati gli hater.

Sulla propria pagina facebook il consigliere pentastellato ha riportato una parte dei messaggi che, dei profili con visi e nomi opportunamente oscurati, hanno rivolto alla sua persona e, in taluni casi, anche alla sua famiglia.

I cinghiali dell'Aurelio

Le minacce e gli insulti sono spesso stati associati alla fine che hanno subito i cinghiali dell’Aurelio. Per questi hater la loro uccisione, avvenuta lo scorso 16 ottobre nel giardino Mario Moderni, è stata associata al presidente della commissione Ambiente di Roma Capitale. 

Hater denunciati

“Non mi spaventate” ha dichiarato il consigliere Pentastellato, commentando il post in cui riporta alcuni dei messaggi, del tutto deprecabili, di cui è stato fatto bersaglio. “In questi giorni sto ricevendo delle minacce: un odio irrazionale, disinformato, nato da una strumentalizzazione fatta a fini politici, tanto che uno dei mittenti è un brigatista. Tutti questi messaggi li ho denunciati in Procura, per impedire che queste persone continuino a rivolgere le loro parole di violenza a chiunque sara' il prossimo bersaglio del loro rancore”.

La reazione del consigliere

La quantità di insulti e minacce, non sembra aver minato la serenità del presidente della commissione Ambiente che ha spiegato di aver già “accettato il fatto che quando si combatte in prima linea per difendere una causa, si corre anche il rischio di essere accusati ingiustamente”.

Lungi dall’essere scoraggiato dai suoi hater, Diaco ha annunciato che “è il momento di proseguire la battaglia. La ferita dell'Aurelio non si rimargina, ma la morte di quei cinghiali ci rende sempre più determinati nel proporre e far approvare soluzioni non cruente. Questo è il vero animalismo: non odio verso il primo capro espiatorio che ci viene additato, ma un impegno informato e costante in difesa dell'ambiente. Un impegno che non si ferma davanti a nulla”.
 

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