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Cinema chiusi, avviso pubblico entro marzo: "Presto incontri con esercenti e cineasti"

Lo comunicano in una nota congiunta gli assessore Marinelli, Caudo e Leonori: "Questi spazi in disuso sono una situazione intollerabile e non vogliamo altro che creare una sinergia virtuosa"

L'avviso pubblico, nei piani dell'amministrazione capitolina, dovrebbe partire entro il mese appena iniziato. Sulla memoria di giunta per la riapertura di 42 cinema dismessi della Capitale, al termine di una nuova giornata di proteste, parlano gli assessori competenti, quello all'Urbanistica Giovanni Caudo, al Commercio Marta Leonori e alla Cultura Giovanna Marinelli che oggi si sono confrontati con i consiglieri nel corso di una commissione Cultura. Un incontro “proficuo e utile” hanno commentato gli esponenti della giunta Marino che questa mattina sono stati interrotti dalla protesta degli attivisti del cinema Preneste occupato con indosso maglie con la scritta: 'La cultura non si svende”. Un attacco contro il provvedimento era arrivato anche da una fetta importante di mondo del cinema che, in sostegno alla battaglia del Cinema America, ha visto nella decisione di concedere parte degli ex cinema a spazi commerciali come un 'Sacco di Roma'.

AVVISO ENTRO MARZO - Nonostante si voglia procedere presto con la pubblicazione dell'avviso pubblico gli assessori hanno confermato che ci sarà spazio anche per il confronto: “Procederemo in questo processo di confronto e ascolto che vede coinvolta la Commissione, gli esercenti, i produttori, i cineasti e distributori del settore per migliorare e limare la proposta in vista dell’avviso pubblico che vorremmo far partire entro marzo”.

ECCO IL PIANO DEL COMUNE

LA PROPOSTA  - Gli assessori definiscono il proprio piano per riaprire le sale chiuse “una grande operazione di rigenerazione urbana che vuole assolutamente, come richiesto anche dalla Commissione, mettere al centro la cultura come perno di sviluppo e aggregazione in tanti quartieri soprattutto periferici di Roma e ridare vita a questi spazi spenti anche da oltre dieci anni” continua la nota. “Stiamo parlando infatti di ben 42 sale, 28 delle quali sono chiuse da almeno un decennio, su cui non si manifesta al momento un interesse imprenditoriale per la riapertura. Consideriamo questi spazi in disuso una situazione intollerabile e non vogliamo altro che creare una sinergia virtuosa, incentivando il rapporto tra proprietari delle sale, promotori culturali, associazioni e territorio. Lo abbiamo fatto pensando prima di tutto alle periferie dove la mancanza di spazi per la cultura è particolarmente drammatica. Siamo convinti dunque che questo percorso e l’avviso pubblico che vogliamo far partire sia un obiettivo strategico di questa Amministrazione a favore di tutta la città”.

L'OCCUPAZIONE - Nel pomeriggio intanto un gruppo di artisti, occupanti, precari, attivisti ha dato vita ad una occupazione temporanea del cinema Pasquino a Vicolo del Piede (piazza santa maria in trastevere). Si legge sul loro sito: "All’interno è stata proiettato il film “nuovo cinema paradiso” mentre all’esterno si tenevano spettacolo di strada, al termine è stato tenuto un incontro/conferenza stampa nei quali sono stati spiegate le motivazioni di quanti ogni giorno vivono e moltiplicano esperienze culturali autogestionarie e resistenti in questa città, nonostante i ripetuti attacchi della amministrazione e del governo".

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