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Napoli corteggia i ragazzi del Cinema America: "Grazie a De Magistris, pronti a lasciare Roma"

Il sindaco del capoluogo partenopeo: "Noi orgogliosi di ospitare la kermesse"

Da Roma a Napoli, dove il sindaco Luigi De Magistris ha offerto loro la possibilità "di organizzare la rassegna in una delle piazze centrali della città". I ragazzi del Piccolo Cinema America si dicono "pronti ad abbandonare la Capitale". O almeno questa è la minaccia di fronte alla decisione della giunta Raggi, in particolare del vicesindaco con delega alla Cultura Luca Bergamo, di mettere a bando per l'Estate romana piazza San Cosimato, area assegnata negli anni scorsi alla kermesse cinematografica dei giovani, con patrocinio del municipio e riconosciuto "interesse pubblico". Quest'anno va a gara. Scelta che ha sollevato un polverone di polemiche da parte di decine di noti artisti e personaggi famosi, da Carlo Verdone a Sabrina Ferilli a Bernardo Bertolucci. E il sostegno ai ragazzi è arrivato anche dal capoluogo partenopeo e dalla sua amministrazione. 

"La città di Napoli, da sempre vicina a esperienze di costruzione dal basso e di socialità, si augura che la rassegna possa svolgersi esattamente come è stata pensata, nel segno dell'inclusività e del riconoscimento del lavoro profuso, nella piazza di Trastevere, per non vedere stravolto un programma ricco di amore. Qualora ciò non dovesse accadere, la città di Napoli sarà certamente orgogliosa di ospitare la rassegna in una delle piazze centrali della nostra città. Il che segnerebbe comunque ed inequivocabilmente una sconfitta per la città di Roma e la sua collettività". Così il sindaco De Magistris. I ragazzi hanno subito ringraziato, rincarando ulteriormente la polemica contro l'amministrazione Raggi.  

"Sapere della volontà del Comune di Napoli di ospitarci in una delle più belle e storiche piazze d’Italia ci ha ridato speranza e forza - si legge in una nota stampa - finalmente c’è davanti a noi un Sindaco che si pone l’obiettivo di valorizzare la creatività di giovani volontari che lavorano per rendere migliori le città in cui vivono, sia dal punto di vista culturale, che sociale. È proprio questo il punto: come si può non valorizzare la creatività delle nuove generazioni? Come si può pensare di rubare un’idea di qualcuno, che è già stata resa concreta e tangibile, mettendola a disposizione di altri ed imbrigliandola in atti burocratici non dovuti? Questo è un furto, che dei grandi stanno facendo ai più piccoli". 
 
 

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