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Il Cinema America andrà in periferia, dal municipio M5s l'ok senza bando

La richiesta dei ragazzi per il Casale della Cervelletta è stata accolta. Qui però l'affidamento diretto non sembra rappresentare un problema

Via del centro, perché la piazza di Trastevere andrà a bando, i ragazzi del cinema America potrebbero proiettare in periferia. Destinazione: Casale della Cervelletta, municipio IV. Qui però, l'avviso pubblico si potrà bypassare. Due pesi e due misure? Capiamo meglio ripercorrendo le tappe salienti di una vicenda che sta occupando il dibattito da settimane. 

Dalla scelta del bando alle polemiche 

Il Campidoglio, ormai è storia nota, ha deciso di affidare San Cosimato tramite gara all'interno degli eventi dell'Estate Romana 2018. Niente più proiezioni per i giovani di Valerio Carocci, presidente dell'associazione che già gestisce la sala Troisi, se non passando da una selezione pubblica. Tra il 2014 e il 2017 il gruppo era riuscito a ottenere un affidamento diretto degli spazi per la rassegna estiva grazie alla concessione del municipio, che aveva ottenuto a sua volta l'area in consegna dal Gabinetto del Sindaco.

Un escatomage - perfettamente in regola con la normativa vigente - che ha permesso di rientrare tra le eccezioni di quanto prescritto da una delibera del 2009 che impedisce (per San Cosimato e altre piazze storiche del centro) eventi di durata superiore a 3 giorni al mese, eccezion fatta per la kermesse dell'Estate romana. Poi la svolta dei grillini: niente più affidamento diretto ai ragazzi del cinema America, quest'anno si cambia musica e anche l'area trasteverina rientrerà nelle location da mettere a bando per animare l'estate. Una scelta - in ossequio ai principi pentastellati della trasparenza - che ha sollevato un polverone di polemiche, con attori, registi, vip, alte personalità del mondo politico nazionale (si è mosso anche il premier Gentiloni) in prima linea contro il M5s e il vicesindaco con delega alla Cultura Luca Bergamo al quale è stato chiesto di dimettersi. 

La fuga in periferia 

In aperta polemica con il Campidoglio l'associazione di Carocci ha deciso di non partecipare al bando a San Cosimato (la sindaca Raggi li aveva invitati a prendere parte: "Se sono bravi vinceranno") ma di proiettare i film in più luoghi di periferia. E ieri è arrivato l'annuncio della presidente M5s del IV municipio Roberta Della Casa, che ha accolto la richiesta avanzata per il Casale della Cervelletta: "Siamo lieti di ospitare una manifestazione di grande valore, finalmente in periferia! La cultura si sposta in una nuova centralità intesa come centro di comunità e non più solo centro città". 

Due pesi, due misure?

La domanda, a questo punto, sorge spontanea: per il Casale della Cervelletta (da sempre inserito, questo sì, nell'Estate Romana) il bando non serve più? La minisindaca risponde così: "E' facoltà del municipio concedere un'area di sua competenza secondo le norme stabilite dal Regolamento dell'occupazione suolo pubblico. La domanda dell'Associazione Cinema America è giunta prima della pubblicazione del bando e pertanto il municipio stesso ha deciso di accoglierla". Anche per piazza San Cosimato i ragazzi del cinema America avevano chiesto di pagare il suolo pubblico (e sono tornati a farlo ieri con un messaggio diretto alla sindaca Raggi). Ma lì "vige uno specifico regolamento che non ne consente l'uso per più di tre giorni al mese salvo eccezioni che non si applicano nel caso in questione" precisa Della Casa. Le eccezioni invece erano state applicate proprio al caso in questione, tramite il riconoscimento di "interesse primario" per la città (possibile perché la manifestazione è gratuita) rilasciato dal municipio e dal gabinetto del sindaco di Roma.

Ricapitolando: da una parte si inserisce piazza San Cosimato nell'Estate Romana, "per permettere a tutti di partecipare e non creare corsie preferenziali", ingaggiando un aspro scontro non solo con i giovani del cinema America ma con il Partito Democratico (alla guida del I municipio) che li ha sempre sostenuti, dall'altra il Casale della Cervelletta può essere tolto dal bando dell'Estate romana e affidato con un semplice pagamento del suolo pubblico. Qui alla gara pubblica si può rinunciare. E pazienza per le corsie preferenziali. Un contraddizione che almeno all'apparenza non fa che rinfocolare gli attacchi di chi, fin dal primo giorno di polemiche, ha a gran voce sostenuto: "La trasparenza non c'entra, è un espediente per una guerra politica".  

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