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Una croce sulla tomba di una donna atea: ancora un caso al cimitero Flaminio

Dopo un funerale laico, sulla tomba della defunta è stato sistemato il simbolo religioso. Nessuno lo aveva richiesto perchè la donna non era credente

Una croce sulla tomba di una donna atea. In attesa della lapide al Cimitero Flaminio è comparso un simbolo religioso. Senza che nessuno ne avesse fatto richiesta. Anche perchè, la persona defunta, era convintamente atea.

Il funerale laico

“Giovedì 10 dicembre ho celebrato il commiato di una signora di quasi novant’anni che è venuta a mancare” ha raccontato Adele Orioli da dieci anni celebrante laica “il funerale è stato organizzato consentendo un collegamento dei parenti su piattaforma telematica e, per soddisfare la volontà della persona defunta, si è svolto in maniera laica. Ed infatti si è tenuto al tempietto egizio del Verano che, a Roma, è l’unico spazio pubblico disponibile per svolgere questo tipo di cerimonia”. 

La croce non richiesta

Il funerale, com’era stato auspicato dalla donna e richiesto dai propri famigliari, si è svolto senza simboli religiosi. Non c’erano sulla bara e non ci saranno sulla lapide. Il corpo però, già inumato al cimitero Flaminio, è stato sepolto a terra. Sotto una croce. “Mi ha chiamato la nuora della persona defunta, mostrandomi la foto di questa croce di legno. Mai richiesta. L’Ama ha evidentemente proceduto d’ufficio a sistemarla sul terreno senza informare i famigliari. Evidentemente si tratta di una prassi che, però, non rispetta le volontà della famiglia nè della persona deceduta”.

Nuovo caso al Cimitero di Prima Porta

Dopo il caso segnalato da una donna che aveva trovato il suo nome sopra il feto sepolto, senza averne mai dato l’autorizzazione, al Cimitero di Prima Porta si verifica un’altra vicenda destinata a far discutere. “Con la denuncia di Marta Loi è stato affrontato il tema della privacy ma non quello del rispetto delle volontà d’una persona defunta. Volontà che, la signora deceduta ed i propri famigliari, avevano espresso in forma chiara” ha sottolineato Adele Orioli. 

I diritti delle persone non credenti

“Viviamo in un paese laico e la richiesta di un simbolo religioso, anche su una sepoltura provvisoria, dovrebbe essere legata appunto ad un’esplicita richiesta. Invece  l’Ama, un’azienda municipalizzata, segue una prassi che però non rispetta le volontà delle persone defunte”. Non è una questione di privacy. Al Comune spetta infatti anche l'onere di garantire uguali diritti a tutti i cittadini deceduti. Credenti ed atei.

L'impegno del Campidoglio

La questione dei simboli religiosi sulle tombe, era stata affrontata nel corso di una commissione per le Pari opportunità che si è svolta il 25 novembre. In quell'occasione la presidente Gemma Guerrini aveva annunciato l'intenzione "di sottoporre al voto dell’Aula Giulio Cesare una mozione” che, sulla scorta del caso Loi,  nasceva dalla necessità di  “impedire nell’immediato l’ulteriore apposizione dei nomi delle gestanti non consenzienti sulle sepolture”. Nel documento che Guerrini ha promesso di portare in Assemblea Capitolina si far riferimento anche “all’eliminazione dei simboli religiosi, non confacenti al carattere laico dello Stato italiano”. Il provvedimento, come il caso descritto dimostra, non è però stato ancora votato. 

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