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Ciclabile Tevere, sulla colata d'asfalto appare una citazione di Celentano

Daniele Diaco (M5S): “Il senso del ridicolo degli oppositori di Virginia Raggi non ha limiti”. Continuano i lavori con le prove colore dell’asfalto: “In corso la scelta della tonalità”, scrive Linda Meleo

Appare una frase in giallo, dipinta sopra la controversa pista ciclabile sul Tevere che la giunta di Virginia Raggi sta riqualificando: “E non lasciano l’erba”, vergano ignoti writers, citando un verso da “Il ragazzo della via Gluck” di Adriano Celentano. La foto è stata rilanciata da Daniele Diaco, presidente M5S della commissione Ambiente del Comune di Roma.

Scrive Diaco: “Gli oppositori di Virginia Raggi sono arrivati alla frutta: convinti che il più grande male di Roma sia la ciclabile Tevere (una ciclabile che esiste dai tempi di Veltroni!) hanno preso una bomboletta e scritto una strofa del “Ragazzo della via Gluck” sul tracciato che stiamo rinnovando.  L’hanno fatto nottetempo, si presume violando il coprifuoco, per una ragione del genere. E l’erba di cui scrivono nemmeno c’era, perché la ciclabile è lì da anni. Ringraziamo il Reparto tutela fluviale della Polizia locale, guidato dal comandante Napoli, che ha già avviato le indagini sugli autori di questa pagliacciata. Li troveranno presto. Quello che non verrà mai rintracciato, ne siamo certi, è il senso del ridicolo di questa gente”.

Proseguono intanto i lavori sulla pista, con le prove colore e l’inizio delle pitture in grigio chiaro. Lo stato dell’arte del cantiere di riqualificazione è stato illustrato dall’assessora ai Lavori Pubblici Linda Meleo: “Nei prossimi giorni, in accordo con le istituzioni competenti, sceglieremo il colore e completeremo la segnaletica. Abbiamo già iniziato le prove per identificare a stretto giro la tonalità più adeguata. L'obiettivo è ripristinare dopo tanti anni un percorso sicuro per i cittadini che si muovono a piedi e in bici, adulti e bambini, che sia coerente con il contesto storico. Già molte persone, soprattutto in bici, oggi durante le prove hanno espresso soddisfazione per questo intervento”, scrive l’esponente della giunta.

Di tutt’altro avviso l’opposizione di centrodestra, con Fratelli d’Italia già pronta a portare la questione in sede parlamentare e chiamando in causa anche la Soprintendenza Capitolina: “La soprintendenza di Roma sulla ciclabile sul Tevere interviene solo ex post, disquisendo solo sulla colorazione dell'orribile lingua di catrame sui sampietrini del Lungotevere”, scrive Federico Mollicone, capogruppo di FdI alla commissione Cultura della Camera, in una nota: “Il piano territoriale paesaggistico prevede il parere vincolante della soprintendenza: vogliamo sapere se è stata rilasciata un'autorizzazione per un intervento devastante sull'integrità paesaggistica e storica e se sì, con quale motivazione. La sovrintendenza di Roma esiste ancora o interviene solo per avallare le scelte del Comune? Presenteremo un question time al ministro Franceschini”, incalza il deputato.
 

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