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Emergenza casa, si lavora a una exit strategy per i residence: ecco il piano

20 milioni di euro di risparmi in tre anni e 12 milioni di fondi regionali. Sono solo alcuni dei numeri del progetto del nuovo assessore Danese. Nei residence oggi vivono 1931 famiglie

20 milioni di euro di risparmi in tre anni e 12 milioni di fondi regionali da investire per garantire un’adeguata sistemazione a quanti vivono in particolari condizioni di disagio. Sono solo alcuni dei numeri dell'exit strategy del nuovo assessore alle Politiche Abitative Francesca Danese per i Centri di assistenza abitativa temporanea, i cosiddetti residence. Strutture molto costose contro cui il sindaco Ignazio Marino ha dichiarato guerra fin dall'inizio del suo mandato. Lo stesso primo cittadino in sede di presentazione di bilancio aveva annunciato che con il passaggio al Bonus Casa si sarebbe passati da una spesa di 43 milioni l'anno a 27. Proprio questa mattina un gruppo di attivisti della Ram insieme ai comitati dei residence si sono riuniti in presidio sotto al dipartimento Politiche Abitative a viale Manzoni e ottenuto un incontro con l'assessore. Tra le preoccupazioni infatti anche “la sospensione del servizio residence senza un'adeguata alternativa”. Attualmente non sono poche le persone che abitano nei 31 residence di Roma Capitale: 1931 nuclei familiari per un costo complessivo di 41 milioni di euro. Oltre 21 mila euro all'anno a famiglia, 1750 euro al mese.

Dagli uffici dell'assessore Danese arrivano i numeri del piano sull'emergenza abitativa: “Con le nuove politiche sulla casa 12 milioni di euro di fondi regionali saranno investiti per il piano d'intervento del sostegno abitativo con l'obiettivo di garantire un’adeguata sistemazione alloggiativa ai nuclei che vivono in particolari condizioni di disagio attraverso un Servizio di Assistenza Alloggiativa Temporanea, avviare il Buono Casa previsto dalla delibera della Giunta Capitolina n. 368/13 e destinato ai nuclei attualmente ospitati nei residence, erogare il Contributo all'affitto previsto dalla delibera del Consiglio Comunale n. 163/1998 attraverso i Municipi”. L'operazione permetterà di risparmiare 7 milioni di euro nel 2015 e 13 milioni di euro tra il 2016 e il 2017.

In particolare dei 12 milioni di euro da destinare all'emergenza abitativa per il 2014 e il 2015, 7.182.000 euro saranno destinati per il Servizio di assistenza abitativa temporanea per continuare ad assistere i nuclei familiari che non sono nelle condizioni socio-economiche di accedere al Buono Casa. Per quest'ultimo invece verranno impiegati 2.755.000 euro mentre altrettante risorse verranno impiegate per il Contributo all’affitto (Municipi), una misura non nuova che il comune prevede dal 1998 e serve a prevenire situazioni di emergenza abitativa evitando che i nuclei familiari diventino morosi.
Inoltre per il Servizio di assistenza abitativa temporanea sono state stabiliti dei requisiti per l'accesso. Tra questi avere un reddito massimo di 18 mila euro e non essere assegnatari di alloggi di edilizia residenziale pubblica né proprietari di immobili. Inoltre l'accesso al buono casa non pregiudica i diritti acquisiti rispetto all'assegnazione di alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica.

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