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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Vacanze anticipate per le scuole, è polemica. I presidi romani: "Contrarissimi"

Il sottosegretario all'Istruzione smentisce le voci girate questa mattina. L'attacco di Rusconi: "Non è così che si riducono i contagi, piuttosto basta alle classi pollaio"

Chiusura delle scuole anticipata per rallentare i contagi da Covid 19 ed evitare altri cluster? La voce gira da questa mattina, già smentita dal sottosegretario all'Istruzione Rossano Sasso ("Al momento non è da prendere in considerazione alcuna ipotesi di anticipo delle vacanze natalizie"), ma l'agitazione resta. 

Tanto che il presidente dell'associazione nazionale presidi di Roma, Mario Rusconi, all'agenzia Dire ha sottolineato come i dirigenti scolastici siano "contrarissimi alla chiusura anticipata. Una cosa del genere va contro tutti i tentativi che stiamo facendo per mantenere basso il livello di diffusione dell'infezione nelle scuole - spiega - , quindi la chiusura anticipata vorrebbe dire sconfessare tutto quello che abbiamo fatto e che stiamo facendo. E sarebbe anche un grave problema per i ragazzi, che tornerebbero in Dad".

"I contagi si stanno diffondendo a macchia d'olio, soprattutto alle medie e nelle primarie - spiega ancora Rusconi - nelle superiori molto meno, perché anche se i ragazzi più grandi fanno una vita più attiva, moltissimi sono vaccinati. Speriamo quindi che la campagna di vaccinazioni per i più piccoli possa procedere velocemente, altrimenti c'è il rischio di una forte infezione".   

Rusconi piuttosto punta il dito sulle classi pollaio. "Nelle scuole le misure di sicurezza profilattiche sono rispettate al 99% - fa sapere Rusconi - : non ci sono assembramenti, vengono indossate le mascherine e si utilizza il gel disinfettante. Ma se ci sono classi con 28-30 alunni in spazi ristretti, tutto ciò non basta". "Avevamo chiesto una norma che impedisse di formare classi con più di 23 alunni, ma non è stata presa in considerazione - commenta ancora Rusconi alla Dire -. Il problema non sarebbe neanche quello di trovare gli insegnanti perché ora, con i fondi del Pnrr, i soldi ci sono. Il problema è trovare gli edifici. Se riduciamo le classi pollaio, che sono qualche centinaio di migliaio in tutta Italia, avremmo circa 10mila classi in più: dove le mettiamo? Ci vorranno almeno 4 anni per vedere realizzati gli edifici ipotizzati dal Pnrr. E cercare situazioni esterne alle scuole si è rivelato insufficiente: si sono offerte le parrocchie, non bastano".

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